I dati sono stati resi noti dall’Istat nell’ultima edizione del volume “Conoscere l’Umbria”

Nela città di S. Francesco sono superiori gli “ammanchi” medi
La cifra totale di cambiali e assegni è di 3 milioni e 673mila euro a Bastia e di 2milioni 818mila euro ad Assisi


IVAN TAI


ASSISI – Un numero elevato di protesti, che riguardano sia le cambiali che gli assegni emessi dalle varie aziende e dai privati delle città. Un numero ed un importo che vede prevalere di gran lunga la città di Bastia Umbra rispetto a quella di Assisi, almeno secondo quanto riportato nell’ultima edizione del volume Conoscere l’Umbria dell’Istat. Una spiegazione di questa disparità può essere rappresentata dal fatto che la maggior parte delle aziende che operano nel territorio si trovano nel Comune di Bastia Umbra rispetto ad Assisi. E anche nel fatto che si tratta di aziende di dimensioni più grandi rispetto a quelle della città di San Francesco. Il numero maggiore di imprese, in entrambe le città, è quello del commercio.
E’ facile che i protesti riscontrati siano derivati dalle forniture di merci o da altro genere. Ma non è possibile stabilire con certezza quale sia la natura di questi debiti e quali siano state le cambiali protestate. Ad Assisi, i protesti riscontrati nel corso dell’anno 2006 e riportati nell’ultimo volume uscito sono stati 895 per un’ammontare complessivo di 2 milioni 818mila euro.
A Bastia, come detto, il numero è nettamente superiore, quasi del doppio. Sono stati, infatti, riscontrati 1.632 protesti per un ammontare complessivo di 3 miloni 673mila euro.
Un dato, se vogliamo, elevato anche per quanto riguarda il confronto con i comuni maggiori del territorio. A Foligno, che conta un numero di abitanti maggiore di Assisi e Bastia, infatti, sono stati registrati 2.128 protesti per un ammontare complessivo di 5 milioni 260mila euro.
Osservando bene l’ammontare, tuttavia, si capisce come ad Assisi gli importi protestati siano lievemente superiori di queldi di Bastia. Con la metà circa del numero di cambiali e assegni che non sono stati pagati, l’importo totale è di appena 855mila euro.
Una disparità che si evince anche analizzando gli importi medi dei protesti riscontrati. Ad Assisi, infatti, la cifra media di ogni cambiale o assegno protestato è di 3.148 euro contro i 2.250 di Bastia Umbra. Una chiave di lettura del fenomeno potrebbe essere data anche dalle differenze delde due realtà in merito alle aziende che, come detto sopra, si occupano prevalentemente di commercio. Ad Assisi, infatti, le attività sono più legate al turismo che ai residenti. Più volte, inoltre, è stata sottolienata la carenza di servizi fondamentali all’interno della città di San Francesco. Carenze che non sono presenti a Bastia, dove le attività, al contrario, sono rivolte in massima parte alle persone che vivono e lavorano nella zona.
Una differenza, dal punto di vista economico, che serve a sottolineare le numerose particolarità nell’economia del territorio.

Articolo in PDF:

Scarica qui il PDF

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.