Fiere Da venerdì a domenica prossimi oltre 1200 espositori del settore
Tutto pronto per il grande appuntamento di Bastia
PERUGIA – La 43ma edizione di Agriumbria, la Mostra Nazionale dell’Agricoltura, Zootecnia ed Alimentazione, riapre i battenti dal 25 al 27 marzo al centro fieristico regionale Umbriafiere di Bastia Umbra. Forti di un registro presenze che negli scorsi anni ha fatto registrare in tre giorni dai 65mila ai 70mila visitatori- con un indotto di 10milioni di euro per l’Umbria -, quest’anno sono circa 1200 le industrie e aziende che si faranno rappresentare alla manifestazione umbra. Presenze su cui si riconferma un tutto esaurito degli spazi espositivi, con più di 550 richieste pervenute a fronte di 400 spazi disponibili. Regina indiscussa, ancora una volta, la vocazione regionale ed italiana alla zootecnia intorno alla quale si presenteranno, oltre ad aste di specie, mostre, rassegne, concorsi e convegni. Saranno in tutto circa 600 i bovini di razza italiana – in gran parte Chianina -, presenti, circa 200 dei quali provenienti dall’Umbria. E non mancherà nemmeno la razza Maremmana “protagonista due anni fa di una rocambolesca fuga sino al recinto”. Insomma, polo d’attrazione sarà anche in questa edizione, secondo il presidente di Umbriafiere Lazzaro Bogliari, “una partecipazione qualificata di capi bovini, suini, ovicaprini ed equini che testimonia tutte le potenzialità del patrimonio zootecnico italiano, ancora oggi base genetica per il miglioramento di specie e razze nei diversi continenti”. Tra gli appuntamenti più importanti la XXIV Mostra Nazionale dei bovini di razza Chianina iscritti al Libro genealogico organizzata dall’Anabic, l’Associazione nazionale allevatori bovini italiani carne, che quest’anno festeggia 50 anni di attività. Compleanno che ben si concilia con i 150 anni dell’Unità nazionale, visto che, come ha commentato ironicamente Roberta Guarcini, direttrice di Anabic: “Italia significa terra dei vitelli”. Soddisfazione da parte della direttrice è stata espressa per il lavoro di ricerca e sperimentazione del Centro genetico di S. Martino in Colle in cui si sono attivati una serie di servizi per gli allevatori volti a migliorare il livello di selezione degli allevamenti. Un laboratorio di sezionamento mobile realizzato su automezzo è la novità per gli addetti ai lavori. La macelleria mobile – che verrà presentata dal Consorzio produttori carne bovina pregiata delle razze Chianine italiane- permetterà di svolgere per conto dell’ allevatore socio la sezionatura direttamente in azienda. Incontri con consumatori, scuole ed istituti alberghieri, un salotto per dibattiti e temi divulgativi, e un ristorante -l’ “Oro bianco” – con menu a base di carne di Vitellone bianco Igp, proposti da chef di chiara fama, sono nel programma della fiera grazie al contributo del Consorzio di tutela del Vitellone bianco dell’Appenino centrale, “unico marchio riconosciuto dalla Eu all’ Italia”. E sulla necessità di chiarire tanti aspetti legati al consumo di carne rossa, “troppo spesso bersaglio di campagne scorrette” sono tutti concordi gli allevatori. Sulla necessità di reagire – “affinché non si finisca in cassa integrazione” -alla crisi attraversata dall’ agricoltura si è espressa l’assessore regionale Fernanda Cecchini, sottolineando come anche in Umbria l’assenza di guida del livello nazionale non faccia che aggravare le carenze sul settore agricolo. Sull’agricoltura peserebbero vincoli – con il Pac, la politica agricola comune, sono 100milioni gli euro legati all’agricoltura – che non prevedono reciprocità, ovvero che non si applicano per produzioni fuori dall’Eu. E non solo agricoltura ad Agriumbria, ma anche temi intorno all’agricoltura come il fotovoltaico e volontà di coinvolgimento delle nuove generazioni. Sinergie che rappresentano un momento di qualità per l’Umbria, ha sottolineato Carlo Catanossi, presidente di Grifolatte, unico sponsor della manifestazione.
Isabella Rossi

Corriere_p09_22032011

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