Bastia

“Non voglio apparire per quello che non sono”

Operazione Disneyland Revocati gli arresti domiciliari al calciatore accusato di spaccio
PERUGIA (Pant) – Il calciatore bastiolo è tornato libero. Il trentacinquenne, G. C., noto nel mondo del calcio dilettantistico umbro era finito ai domiciliari una settimana fa con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Ad “incastrarlo” una serie di intercettazioni dell’operazione Disneyland con alcuni membri di una presunta banda di albanesi che con base a Foligno gestiva il mercato della droga nel Perugino. Venerdì il calciatore, difeso dal legale Franco Matarangolo, ha spiegato la sua posizione al giudice Claudia Matteini nel corso dell’interrogatorio di garanzia e ieri la revoca del provvedimento: rimane il quadro indiziario ma la misura dei domiciliari non sembra comunque necessaria. Per il pubblico ministero Sergio Sottani, il bastiolo avrebbe venduto, procurato e consegnato cocaina in diverse occasioni. Fungendo, sempre secondo l’accusa da intermediario con i presunti vertici dell’organizzazione albanese. Ma la realtà dei fatti sarebbe un’altra: un momento di difficoltà, problemi di lavoro e personali avrebbero portato lo sportivo a una sbandata. A frequentare locali e gente sbagliata. Il calciatore ammette di aver usato sporadicamente droga ma sostiene di non aver mai commesso nessun reato. E come spesso accade in questi casi spunta anche una donna, una relazione di pochi giorni con una dei componenti della banda, che avrebbe finito per rovinargli la vita. “Non c’entro niente – dice il calciatore – non voglio apparire per quello che non sono”. Operazione Disneyland Erano state 24 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari di Perugia, Claudia Matteini, su richiesta del pubblico ministero Sergio Sottani. Hanno riguardato 14 albanesi (tutti con precedenti specifici), 9 italiani ed una romena, accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Tra questi anche il calciatore di una squadra dilettantistica e un barista. I particolari dell’operazione sono stati resi dal capo della squadra mobile di Perugia, Giorgio Di Munno, e dal dirigente del commissariato di Foligno, Bruno Antonini. Circa 200 gli agenti che hanno preso parte all’operazione che, oltre alla squadra mobile di Perugia e al commissariato di Foligno, ha visto impegnati unità cinofile e il reparto prevenzione crimine di Roma. L’attività ha interessato, oltre alle province di Perugia e Terni, anche Milano, Varese, Venezia, Cesena, Bari, Forlì e Locri. Secondo quanto riferito dagli investigatori lo spaccio di cocaina avveniva in luoghi particolarmente affollati come locali notturni e discoteche, ma anche vicino alle abitazioni degli acquirenti, appartenenti a una fascia di età tra i 20 e 40 anni. Tra questi anche molti insospettabili come liberi professionisti e persone con una famiglia e un lavoro regolari, spesso anche con un tenore di vita agiato. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati anche sette mila euro in contanti e vario materiale per il confezionamento della droga. L’organizzazione utilizzava, nei contatti, un linguaggio in codice, adottando, come riferimento, nomi tratti dai personaggi dei cartoni animati quali Topo Gigio, Lola, Paperino, Pollicino, Balu… da qui il nome dell’operazione Disneyland.

Pdf: Corriere-2010-03-11-pag18

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