Bastia

«Non si può più vivere tranquilli» L’amaro sfogo dei vicini di casa

Quello di ieri è l’ultimo di una lunga serie di episodi criminali


“Solo questa mattina quando ho visto i carabinieri ho capito che era successo qualcosa”


L’imprenditore era tornato in Italia da circa dieci anni dopo aver vissuto a lungo all’estero


BASTIA – “Non se ne può più, non se ne può più”. Lo ripetono i residenti di viale Romania, teatro dell’episodio tra le auto dei carabinieri parcheggiati davanti alla villa del cinquantatreenne. Da dietro i cancelli delle loro abitazioni guardano il via vai di uomini in divisa impegnati nei rilievi. Un episodio simile non si era mai verificato, ma raccontano esasperati, di furti in casa, in quella zona se ne contano numerosi. Tutti quelli che assistono alle operazioni dei carabinieri sono stati a loro volta vittime di furti o di tentativi. Lo stesso imprenditori aveva subito due furti nell’arco di poco tempo. “La via con la più alta concentrazione di furti”, commenta laconicamente uno dei presenti, a sottolineare come, e si capisce anche dalla rabbia con la quale commentano quanto avvenuto, ormai la situazione abbia raggiunto un livello non più tollerabile per i residenti. L’episodio di ieri mattina è quindi l’ultimo e il più grave di una lunga serie quindi di fatti analoghi che fortunatamente non hanno avuto risvolti violenti come nel caso dell’imprenditore. L’aggressione e la rapina si sono consumate in pochi minuti, nessuno di quelli che abitano nelle vicinanze non si sono accorti di niente. “Questa mattina sono andato tranquillamente al mercato – ha raccontato uno dei vicini – un giorno come un altro. Poi quando sono tornato ho visto le auto dei carabinieri e ho capito che era successo qualcosa di grave.
Questa mattina non ci siamo accorti di niente, non abbiamo sentito un rumore”. L’uomo viveva da solo a casa. “Un single – conferma il fratello dell’imprenditore aggredito – la domenica ci sentivamo per telefono, lo invitavo pranzo da me. Mia moglie prepara per tutti, una vecchia tradizione che abbiamo da sempre, un modo per stare insieme almeno un giorno alla settimana anche con i nostri genitori. Un anno fa sono morti, ma abbiamo continuato ugualmente a riunirci. Mio fratello veniva, qualche volta preferiva rimanere a casa. Tolto questo ‘appuntamento’ settimanale, conduciamo vite sostanzialmente autonome”. Il cinquantatreenne, ha raccontato il fratello, da ragazzo era partito per l’estero. Lussemburgo, Germania. E poi circa dieci anni fa è tornato in Italia, andando a vivere a Bastia, a qualche chilometro di distanza dai parenti e intraprendendo la sua attività imprenditoriale. Da qualche anno aveva preso in gestione il locale di Collestrada. Una vita sicuramente intensa ma a quanto pare normale. Normalità che è stata intaccata dalla barbara aggressione di ieri mattina.
ELLEFFE



 
IL FRATELLO
“La domenica solitamente pranziamo insieme. Gli telefono, lo invito a casa per mangiare insieme. Conduciamo comuque due vite autonome”.


I RESIDENTI
“I ladri sono stati in quasi tutte le case della zona, siamo presi di mira”. In quelle occasioni fortunatamente non c’erano state conseguenze così gravi

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