Bastia

“Non si può morire sul lavoro”

Ciavaglia (Cgil) dopo la tragedia dell’operaio folgorato da una scarica elettrica

BASTIA UMBRA La Cgil di Perugia esprime profondo cordoglio e rabbia per la morte di un lavoratore, di appena 31 anni, colpito da una scarica elettrica al mangimificio Grigi lunedì scorso e deceduto mercoledì dopo due giorni di agonia. “Siamo di nuovo a piangere – dice Filippo Ciavaglia, segretario generale Cgil Perugia – un altro lavoratore giovane,immigrato (la vittima era di nazionalità romena – ndr.) e dipendente di una ditta esterna. Contro chi alimenta tutti i giorni la xenofobia non è inutile sottolineare che anche in questo caso a pagare con la vita è un lavoratore straniero e che per l’ennesima volta si tratta di un dipendente di un’azienda esterna, una condizione che si ripete molto, troppo spesso”. Secondo i dati Inail, al 30 settembre erano già 18 le vittime sul lavoro del 2016 in Umbria, delle quali 14 in provincia di Perugia. Con la morte di mercoledì, e quella nel mese di ottobre di un 51enne, sempre a Bastia Umbra, è stato già raggiunto il dato molto pesante dello scorso anno di 20 morti sul lavoro. Al contempo, anche gli infortuni non mortali sono in aumento, da 8.179 dei primi 9 mesi del 2015 a 8.441 di quest’anno. La Cgil Camera del lavoro di Perugia nell’esprimere il proprio cordoglio e il proprio dolore ai familiari della vittima, rinnova l’impegno a tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per questo, in occasione del decennale della strage alla Umbria olii di Campello sul Clitunno, venerdì alle 9,30 si terrà alla sala della partecipazione di palazzo Cesaroni un’iniziativa non solo per ricordare le vittime, con i loro familiari, ma anche per chiedere più impegno, più controlli, più sanzioni e più rispetto per la vita di chi lavora”.

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