Si sono svolti ieri nella parrocchia di San Michele Arcangelo i funerali di Luigi Masciolini
Il parroco di Bastia: “Non bastano le forze dell’ordine per cambiare la situazione”
LUCA FIORUCCI
BASTIA – La piazza di Bastia era ancora deserta. Qualche anziano seduto sul tavolino del bar giocava a carte. Gli operai iniziavano a smontare le tribune allestite per la grande festa del Palio. Nella chiesa di San Michele Arcangelo, don Francesco Fongo, insieme a don Claudio Schioppa, parroco di Ospedalicchio, stava officiando il rito funebre di Luigi Masciolini, l’anziano ottantacinquenne di Ospedalicchio, ucciso nel corso della rapina compiuta nella sua abitazione da un gruppo di uomini che dopo aver picchiato il pensionato e la moglie, Maria Ragni, li ha legati e imbavagliati. “Non c’è più l’Umbria idilliaca e molto buona, ma non bastano polizia e carabinieri per cambiare la situazione. Ci vuole una società più umana e serena”. Queste le parole del parroco pronunciate durante l’omelia. “La comunità di Bastia vive un momento di dolore inatteso causato dalla violenza che però genera angoscia e paura – ha proseguito – “Giungono da noi tante persone anche di altre nazionalità. Una cosa è il lavoro per guadagnare ma molti pensano di farlo in poco tempo. La nostra società deve smetterla di correre solo per guadagnare: questo è il clima dove nasce la violenza. Dobbiamo invece riprendere il dialogo nelle famiglie ma anche con le altre persone. Solo così potremo aiutarci a vicenda e vivere anche nel nostro territorio con serenità”. “La pace da costruire non è quella delle bandiere e delle manifestazioni – ha ribadito ancora – ma è tale quando uno si incontra con l’altro, giorno dopo giorno”. Un centinaio di persone ha assistito alla messa e ascolta le parole dirette, ma cariche di speranza del sacerdote. Una piccola folla composta di familiari, amici e semplici conoscenti, accorsa per dare l’ultimo saluto a un uomo molto conosciuto in paese. Un uomo per bene, come per bene la famiglia. Unica assente Maria Ragni, ancora ricoverata all’ospedale di Assisi per proseguire nel suo cammino di guarigione dalla violenta aggressione subita circa una settimana fa. Sul volto di chi era alla funzione, tutto il dolore per una tragedia a cui non si riesce a dare spiegazione, a capire il perchè di una violenza così spropositata su due anziani. E proprio il dolore, ieri, ha cancellato per un attimo il timore che, dagli attimi successivi alla scoperta della rapina in casa Masciolini, ha coinvolto non solo Ospedalicchio, ma l’intera città di Bastia. Il problema della sicurezza. Un problema che emerge con prepopotenza e che anche il sindaco di Bastia Francesco Lombardi ha deciso di affrontare rapidamente, richiedendo già nei giorni scorsi, un incontro con il prefetto di Perugia per fare insieme il quadro della situazione e trovare delle situazioni adeguate.
Ma ieri, inevitabilmente, è stato il giorno del lutto, dell’ultimo saluto. “Tutte queste persone presenti oggi in chiesa – ha concluso don Fongo rivolgendosi ai familiari – sono qui per dimostrarvi tutto il loro affetto e il loro appoggio. Per offrirvi la solidarietà che può servire per ricominciare. Perché questo momento deve essere superato, bisogna ricominciare ad andare avanti. Il conforto di chi è vicino e della fede può essere lo stimolo per tornare, piano piano, alla quotidianità”.
Presenti anche gli investigatori, diversi dei quali in borghese con una telecamera.
Don Fongo: “Una violenza inspiegabile”
BASTIA – “Lo conoscevo poco, ma me lo ricordo quando arrivava la domenica per la messa con il suo Ape. Si sedeva lì sempre al suo posto per assistere alla funzione. Una persona semplice, energica e vitale nonostante l’età, ma profondamente buona. La ferocia di cui è rimasto vittima è inspiegabile”. Così don Fongo ricorda Luigi Masciolini. “Il grave fatto di cui è rimasto vittima è un chiaro campanello d’allarme – prosegue – E’ un chiaro sintomo, l’augurio è che sia un caso isolato e non la punta di un iceberg”. L’uccisione dell’ottantacinquenne agricoltore ha lasciato il segno. Anche il parroco riesce con difficoltà a farsene una ragione. “Credo che la nostra società, così arrivista e spietata non ha tempo per l’integrazione. Questo inevitabilmente porta a emarginare il prossimo. Dall’emarginazione alla deviazione lungo strade “sbagliate”, il passo è breve. E’ indispensabile fermarsi a riflettere e trovare il modo di autocontrollarsi, di proporre valori diversi dall’arrivismo sfrenato. Una realtà `spietata’ quella nostra, dove la violenza rischia di trovare terreno fertile”.
elleffe
Ancora in ospedale Maria Ragni
BASTIA – Le sue condizioni di salute non le hanno permesso di essere presente al funerale del marito. E’ ancora ricoverata all’ospedale di Assisi Maria Ragni, la moglie di Luigi Masciolini, picchiata e legata con il marito nel corso della rapina nella loro abitazione. Aggrediti al momento di andare a dormire, sono stati immobilizzati con del nastro adesivo. Quando il figlio Marcello li ha ritrovati, la donna era in terra, ferita ma cosciente. Per circa sedici ore era rimasta immobilizzata. Subito trasportata dal 118 all’ospedale, è stata sottoposta alle cure. Le sue condizioni fisiche da subito non sono sembrate gravi, anche se ci vorranno ancora dei giorni prima di guarire completamente. Comincerà dopo una nuova battaglia, quella per superare il trauma del dramma vissuto tra giovedì e venerdì della scorsa settimana.
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