Bastia

Niente fotovoltaico finché ci saranno le slot Il Comune dice “no” al circolo Arci di Cipresso

Il centro sociale rischia la revoca della convenzione. Interrogazione democratica in consiglio per il mancato via libera ai pannelli
BASTIA UMBRA – Le new slot nei centri sociali tornano al centro del dibattito politico. Questione sollevata in consiglio comunale a seguito di un’interrogazione, presentata dai consiglieri di minoranza, in merito alla mancata installazione di pannelli fotovoltaici
nel circolo Arci di Cipresso.Un rifiuto che il consigliere Pd Erigo Pecci interpreta come contraddittorio. “Molti esponenti della destra bastiola -spiega Pecci in proposito – hanno sostenuto la bontà degli impianti fotovoltaici ma all’atto di autorizzare un simile impianto al centro sociale di Cipresso, incomprensibilmente hanno espresso parere negativo. Si è compromessa la possibilità dell’associazione sportiva a reperire risorse. E’ da sottolineare – conclude – che l’intervento non avrebbe avuto nessun costo per il Comune ma solo benefici”. Ma il “no” dell’amministrazione, argomentato in consiglio dall’assessore Francesco Fratellini, è riconducibile alla presenza nel circolo delle new slot. Per capire la vicenda è opportuno fare un passo indietro e tornare all’estate del 2010, infuocata non solo dalla canicola ma anche
dalla rovente polemica sulle new slot, alimentata dallo scontro tra sindaco e centri sociali e conclusa con l’aut-aut di Ansideri che, avanzando argomentazioni etiche, ha disposto la rimozione delle “macchinette mangiasoldi” dai circoli, pena il non rinnovo del contratto.
Tutti i centri sociali si sono adeguati, tranne i circoli di Cipresso e San Bartolo, firmatari insieme al circolo Primomaggio della denuncia in seguito alla quale la vicenda è finita in tribunale. “Qualora il gestore del circolo di Cipresso – ha assicurato Fratellini – provvedesse a mettersi in regola con quanto previsto dalla convenzione e risolvere il contenzioso in atto,noi saremmo pronti ad autorizzare l’installazione dei pannelli. In caso contrario, è chiaro che il circolo rischia la revoca della convenzione”.
di Sara Caponi

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