Per accedere alla graduatoria servono quindici annidi residenza nel Comune
Famiglia esclusa per una differenza di appena 30 giorni
ASSISI (fla.pag.) – Non avere una avere una casa popolare per soli 30 giorni di mancata residenza nel Comune di Assisi: è la storia di Giuseppe Peruggio e Monica Rizzo, che per pochi punti sono stati esclusi dall’ultima graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare in quanto residenti nel comune di Assisi da 14 anni e 11 mesi invece che per 15 anni tondi. Una casa che per la coppia diventa così un miraggio e che invece è una necessità anche perchè Monica e Giuseppe hanno cinque figli (di età compresa tra i 4 mesi ed i 18 anni) , di cui dicono: “sono la cosa più preziosa che abbiamo”. Più che le polemiche, alla coppia interessano però risposte concrete: i Peruggio vivono infatti a Santa Maria degli Angeli, un appartamento che costa 600 euro al mese d’affitto, un prezzo che non era un problema fin quando lui faceva il piccolo imprenditore edile. Fallita la ditta, i piccoli lavori saltuari (imbianchino, muratore, idraulico, elettricista) bastano a malapena per le bollette e il cibo, di qui la scelta di rivolgersi al Comune per una casa popolare. “Dopo esserci rivolti alla Caritas, alla Croce Rossa e anche ai bandi del Comune, abbiamo capito che l’unico modo per rientrare nelle spese era sbarazzarci dell’affitto da 600 euro”. Una volta presentata la domanda (ad aprile 2010), i due coniugi hanno scoperto che non erano rientrati in graduatoria per colpa della loro mancata residenza quindicennale nel Comune di Assisi: “Dopo essere partiti da Napoli, siamo arrivati in Umbria nel ‘94 – spiega la coppia – e dopo pochi mesi di residenza a Bastia Umbra ci siamo spostati nel Comune di Assisi: se per ipotesi un membro della commissione si fosse ammalato e l’esame delle domande (avvenuto ad agosto) fosse stato spostato a settembre, saremmo rientrati in graduatoria”.
Corriere-2010-10-31-pag23