Bastia

Nelle campagne umbre scovate 4mila case «fantasma»

I controlli effettuati in soli 22 comuni hanno già mostrato tante irregolarità
Le immagini dall’alto confrontate con le mappe ufficiali del Catasto


Fisco a caccia degli abusi edilizi utilizzando le foto aeree
A Gubbio, Perugia e Massa Martana il maggior numero di anomalie riscontrate


MASSIMO SBARDELLA


PERUGIA – La tecnologia semplifica la vita. Anche quella del Fisco, che grazie all’“occhio” tecnologico installato sugli aerei è riuscita a “vedere” quasi 4mila casolari “fantasma” situati nelle campagne umbre. Per l’esattezza, gli abusi edilizi riscontrati in 22 comuni della provincia di Perugia sono 3.893. Ruderi o capanne trasformate in villette, insieme a tettoie con le quali sono stati ampliati edifici già esistenti. Tutti edifici comunque sconosciuti al Catasto e per i quali, quindi, i proprietari o chi vanta su di essi dei diritti reali non pagano nemmeno un euro di tasse.
Ecco perché il ministero dell’Economia, in costante caccia di soldi per far quadrare i deficitari conti pubblici, ha deciso di andare a scovare gli edifici “fantasma” nelle campagna italiane. Trovando come preziosa alleata l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea), che ha a disposizione dettagliatissime fotografie aeree del territorio rurale del Belpaese. E’ bastato quindi sovrapporre le immagini scattate dagli aerei “spia” con le carte in possesso del Catasto per veder saltar fuori, soltanto in 22 comuni della provincia di Perugia, quasi 4mila edifici che per il Fisco non c’erano.
Comuni, quelli umbri, che rientrano tra i 169 (in 16 provincie) sui quali sono scattate le verifiche del Fisco utilizzando questo nuovo (ed infallibile) sistema di controllo.
Scorrendo l’elenco degli abusi riscontrati (o presunti tali, se i proprietari non porteranno entro 90 giorni la documentazione che attesta che l’irregolarità è stata in qualche modo sanata) balza all’occhio come il numero degli edifici “fantasma” non sia direttamente proporzionale alla grandezza del territorio comunale di riferimento. Se, infatti, a guidare questa prima classifica delle irregolarità edilizie nelle campagne umbre compare
Gubbio (dove sono stati riscontrati 467 abusi), la piccola Massa Martana, con 337 irregolarità, in- sidia a poche lunghezze il secondo posto a Perugia (dove gli abusi sono 376).
Tante “sorprese” anche nelle campagne di Corciano (272 irregolarità), Cascia (271), Città di Castello (263) e Marsciano (202). Bastia Umbra, dove tradizionalmente si lamenta un’eccessiva cementificazione, con “sole “ 127 irregolarità si prende la rivincita sulla vicina (e più piccola) Bettona, dove gli abusi riscontrati sono stati addirittura 195. Un consistente numero di abusi si riscontra anche a Bevagna (182), Gualdo Cattaneo (173) e
Collazzone (134) e Deruta (114). Giano dell’Umbria, con 179 abusi, guida la classifica dell’hinterland spoletino, superando Castel Ritaldi (107 irregolarità) e Campello sul Clitunno (71), mentre al lago nel confronto tra Magione e Castiglione la prima batte la seconda 95 a 89. Situazione un po’ migliore nelle campagne di Costacciaro (83 abusi) Cannara (78) e Fratta Todina (41). Lisciano Niccone, che con “sole” 37 irregolarità risulta il territorio.
In tutto 3.893 famiglie umbre attese da una brutta sorpresa al ritorno dalle vacanze d’agosto. Ma, visti i numeri, in tanti, anche fra coloro che possiedono fabbricati nelle campagne degli altri comuni della regione, che ora saranno sottoposti a controllo, non dormiranno sogni tranquilli.

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