di LUCIO FONTANA
BASTIA UMBRA – Martedì ore 21, con due argomenti all’ordine del giorno: organizzazione del partito e avvio di discussione sul candidato a sindaco in vista delle elezioni del prossimo anno. Tutto scritto su carta intestata del Pd di Bastia e con la firma in calce del coordinatore comunale Vannio Brozzi. Come anticipato alcuni giorni fa su queste colonne, nel Pd si aprono i giochi: dopo sussurri, veleni incontri pubblici e strategie a tavolino, ora comincia la road map che probabilmente dovrà portare entro il mese di giugno a indicare l’alfiere (o la pulzella) da contrapporre al sindaco uscente Stefano Ansideri e probabilmente al candidato di Fratelli d’Italia se all’ultimo momento si dovesse consumare (l’eventualità è tutt’altra che remota) lo strappo nel campo del centrodestra.
Quello di martedì non è un appuntamento rituale, e basta conoscere un minimo la storia del centrosinistra bastiolo per capire che quando si parla di candidati a sindaco viene fuori il meglio e il peggio (negli ultimi anni sono andate di moda più le liti furibonde che gli accordi) di un gruppo dirigente molto esteso e attraversato da non poco tensioni. Il coordinatore Brozzi, in vista dell’appuntamento ripete come un mantra che «questo è il momento di dimostrare unità e mettere da parte i personalismi, bisogna aprire il partito alle giovani generazioni ed evitare l’errore di arroccarsi su posizioni che la città non capirebbe». Buoni intenzioni, ma lo stato dell’arte è molto più complesso e con non poche spine, Il gruppo dei consiglieri comunali nella scelta del candidato e pronta a far sentire rutto il suo peso: il capogruppo Criscuolo e il consigliere Pecci sono i due punti di riferimento, ma voce in capitolo ce l’ha anche la segretaria della sezione centro Di Pasquale. Il punto di frizione, è tutto sul metodo: scegliamo il candidato al di fuori della stretta cerchia di partito o invece ripieghiamo su una figura più tradizionale e magari benvoluta dall’establishment del partito? Sulla risposta al quesito, il partito rischia di andare per aria: c’è una corrente di pensiero (tra cui si può annoverare lo stesso coordinatore Brozzi) che preferirebbe andare a sondare figure esterne che in questi anni hanno coltivato il loro impegno politico-sociale nell’ ambito del centrosinistra ma non nella casa dei partiti, e c’è invece chi (spezzoni del Pd, che al momento manovrano nell’ombra ma che potrebbero venire allo scoperto nella riunione di martedì) che preferirebbero invece una soluzione più tradizionale. I primi veleni sono già partiti, tanto che qualcuno avrebbe fatto circolare il nome del giovane avvocato Stefania Segatori proprio con l’intento di “bruciarlo”.
Ma su tutto questo, pende una incognita non da poco: quale ruolo giocheranno i giovani leoni del partito (molti trentenni sostenitori alle primarie del sindaco di Firenze Renzi tra cui Ramona Furiani che nel recente passato hanno mostrato molta insofferenza per quella che reputano una gestione del partito troppo chiusa e legata a vecchi schemi? L’associazione “Libere Frequenze” che raduna molte delle giovani leve, potrebbe fare la differenza negli equilibri interni ed indirizzare la partita sulla scelta del candidato. La partita, insomma, si apre ufficialmente e da qui a giugno molto probabilmente nel Pd bastiolo si giocherà una partita a scacchi che alla fine decreterà vincitori e vinti. l conte sempre accade dalla parte dei vinti nessuno vuole essere annoverato.
Restano alte le quotazioni di Ansideri, occhi puntati su Fratelli d’Italia
BASTIA UMBRA – Quelli che contano davvero nel Pdl (tra i diversi nomi, quello del consigliere regionale Massimo Mantovani e dell’assessore al Bilancio Francesco Fratellini) hanno già scelto: sulla ricandidatura del sindaco uscente Stefano Ansideri, non c’è discussione. E cosi’ se non ci sono clamorosi cambi di campo e opinione, l’unica incognita è rappresentata da Fratelli d’Italia che potrebbero candidare l’ex assessore Luca Livieri o chiedere le primarie di coalizione. Al momento i dirigenti del partito dell’ex ministro Meloni hanno fatto sapere che in consiglio comunale «pur essendo schierati con il centrodestra valuteranno atto per atto» e che sul candidato a sindaco «aspettano che il Pdl faccia la prima mossa». Si vedrà quale sarà il punto di caduta.