Verso il voto Scoppia il “caso Belardoni”, ma Ricci guarda avanti
Il sostegno personale manifestato di Lunghi e Mignani al sindaco provoca la “scomunica” immediata da parte della responsabile Binetti
ASSISI – Il “sostegno personale e pur rimanendo all‘opposizione“ espresso in consiglio comunale da Antonio Lunghi e Francesco Mignani (Udc) nei confronti della maggioranza scatena reazioni a raffica: prima su tutte, quella dell‘onorevole Paola Binetti, commissario per l’Umbria dell’Unione di centro, che oltre a ribadire “la posizione centrista di piena autonomia“, sottolinea che “pur condividendo la permanenza in aula dei consiglieri dell‘Udc, nel rispetto delle istituzioni, non si può condividere le dichiarazioni che gli stessi hanno fatto a sostegno del sindaco, in quanto Lunghi e Mignani hanno preferito portare avanti una posizione autonoma e personale. L‘Udc – aggiunge Binetti – ribadisce che il suo ruolo nell‘attuale amministrazione, nel rispetto degli elettori e senza ribaltoni, deriva dal risultato elettorale del 2006, che la colloca all‘opposizione di un patto Ricci-Bartolini, oggi chiaramente fallito. In questi giorni sono emerse tutte le inadeguatezze dell‘accordo Ricci-Bartolini, rivolto contro la posizione autonoma dell‘Udc: le indebite ingerenze di oggi allontanano l‘ipotesi di future convergenze“. Ma anche l‘ex vice sindaco Giorgio Bartolini è critico con l‘Udc: oltre a ricordare le parole del responsabile regionale Maurizio Ronconi (che anticipava i concetti espressi oggi da Binetti) “appare incomprensibile – scrive l‘ex vice sindaco – il vero motivo del soccorso di Lunghi in favore di Claudio Ricci che, aiutato dalla Lista Bartolini nel 2006, lo aveva sonoramente battuto alle ultime elezioni. Certo è che la pugnalata, di romana memoria, di Ricci inferta a Bartolini, complici i politici Mantovani e Rossi, e il soccorso attuale di Lunghi e Mignani, modificano gravemente il volere degli elettori del Comune di Assisi, creando nei cittadini quella confusione che Ronconi non vuole“. Toni simili da Eraldo Martelli, coordinatore della Lega Nord, secondo cui il consigliere Stefano Pastorelli è uscito facendo mancare il numero legale perché “non ha tollerato l‘appoggio dei due consiglieri centristi e neanche l‘allargamento a sinistra ricercato dal sindaco nella conferenza dei capogruppo di maggioranza e opposizione. Il soccorso Udc – accusa Martelli – è stato accolto con soddisfazione dal primo cittadino ma certamente non dalla Lega Nord, l‘Udc era in minoranza e una decisione politica di tale portata dovrebbe essere prima concordata con i partiti alleati di maggioranza. La Lega – conclude Martelli – non si presta a questi giochi di potere per il potere, se l‘intenzione di Ricci è quella di fare il candidato sindaco di Pdl, Udc e Pd dovrà fare a meno della Lega“. Ma il sindaco Ricci va avanti per la sua strada. “Sono stato eletto direttamente dei cittadini e continuerò a fare per il territorio e la gente“, scrive il primo cittadino, secondo cui “un sindaco ha il diritto dovere di governare e chi, anche legittimamente, si vuole mettere contro, non può rimanere in giunta“. Dopo la mancanza del numero legale di lunedì sera, la seconda prova su strada della tenuta della maggioranza è prevista per venerdì, quando si discuterà l‘assestamento di bilancio 2010 “che – spiega Ricci – presenta uno stato finanziario in ottima salute che ha consentito, malgrado i minori trasferimento dallo Stato, di fare molto senza mai aver aumentato le tasse e le tariffe. A fronte di un bilancio sano e con i conti in ordine, sono certo che i consiglieri comunali sapranno dimostrare senso di responsabilità“. Responsabilità che secondo Claudia Travicelli (Pd) non ha dimostrato Maria Aristei Belardoni, assessore in quota Bartolini che ha condiviso un documento in cui il ritiro delle deleghe dell‘ex vice viene definito pavido e irresponsabile. “Se il sindaco fosse coerente – attacca la Travicelli – dovrebbe sfiduciarla. Mai il Pd appoggerà il Pdl e questa maggioranza“. Franco Matarangolo sceglie invece le pagine del blog della Mongolfiera per rivelare l‘uscita di un consigliere dai gruppi di maggioranza verso il gruppo misto; anche lui è particolarmente critico sull‘apertura del Pd all‘Udc (per accordarsi con i centristi, i democratici hanno lasciato intendere che questi potrebbero scegliere il candidato sindaco). “Non è dato sapere quale segretario del Pd abbia proposto a Lunghi di fare il candidato sindaco del centrosinistra, senza che di questo la coalizione abbia mai parlato“, il j‘accuse del capogruppo della lista civica, secondo cui “la maggioranza sembra agonizzante, se non morta – conclude Matarangolo – ma ci pare che anche gli altri partiti politicamente non si sentano molto bene.“
Flavia Pagliochini

Corriere-2010-11-24-pag21

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