Blitz della Finanza ad Assisi: sequestrati mille articoli fasulli. Cinese denunciato BLITZ DELLA GUARDIA di finanza in un negozio gestito da un commerciante di nazionalità cinese, escono fuori merce con marchi tanto prestigiosi quanto contraffatti e prodotti non conformi alle norme del codice del consumo; inevitabili sono scattate le denunce e provvedimenti amministrativi nei confronti dello straniero. E’ il frutto di un’operazione condotta a termine dai militari del comando provinciale delle fiamme gialle di Perugia — tenenza di Assisi, mirata a contrastare i fenomeni della contraffazione e della vendita di capi di abbigliamento abusivi; un intervento importante per il rispetto delle regole del mercato e anche per la salute degli ignari consumatori. Sono stati così sequestrati 68 pezzi (fra borse, scarpe e portafogli) riportanti noti marchi contraffatti (e anche bene!) quali Nike, Barberi, Hogan, Alviero Martini, Louis Vuitton, Fendi e Gucci; poste sotto sequestro inoltre 107 pezzi fra biancheria intima, sciarpe, cappelli, pantaloni e giubbotti in quanto sprovvisti dei requisiti minimi in fatto di informazioni come invece previsto dal codice del consumo. Tutta la merce è stata ritirata dal commercio.
IL TITOLARE del negozio è stato pertanto segnalato alla procura della Repubblica di Perugia (per le violazioni al codice penale) e alla camera di commercio del capoluogo umbro per i provvedimenti previsti dalla legge; per casi come questo il codice del consumo prevede sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 516 a un massimo di 25.823 euro. I militari della guardia di finanza hanno anche rilevato la violazione al codice del consumo, perché la merce esposta per la vendita era priva delle indicazioni in etichetta del responsabile dell’immissione in commercio all’interno della comunità economica europea o della composizione dei materiali costituenti il prodotto; indicazioni che devono obbligatoriamente essere rispettati a tutela degli acquirenti. L’operazione messa a segno dalla tenenza di Assisi rientra nel quadro dei controlli effettuati dalla guardia di finanza a tutela del regolare svolgimento del mercato (la vendita di prodotti transitati per canali alternativi e privi delle garanzie previste dalla normativa potrebbe comportare una concorrenza sleale nei confronti della maggioranza dei commercianti che rispettano le leggi dello Stato in materia) e della salute (per l’impiego di materiali che non rispondono ai requisiti di sicurezza imposti in ambito comunitario).
SULL’EPISODIO interviene anche Federmoda. Per il presidente Carlo Petrini «questi interventi rappresentano la via giusta per tutelare i consumatori e gli imprenditori onesti». «Solo in Italia — sottolinea — il giro d’affari della contraffazione è di più di 7 miliardi di euro, e il 60% di questo riguarda il settore abbigliamento-accessori».
Maurizio Baglioni

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