Assisi La struttura ricorda quanti contribuirono a salvare la vita di 300 ebrei. L’inaugurazione a palazzo Vallemani
ASSISI – Verrà inaugurato oggi ad Assisi il Museo della Memoria per ricordare quanti contribuirono a salvare la vita di 300 ebrei tra il 1943 ed il 1944. E’ la prima struttura del genere in Umbria e si trova a palazzo Vallemani, sede della Pinacoteca civica. E’ promosso dall’Opera casa Papa Giovanni, con il contributo degli enti locale ed il patrocinio dell’Isuc, dell’associazione Italia-Israele e del Franciscan Pilgrimage programs.
La mostra, curata da Marina Rosati, comprende documenti  inediti (foto e testi) relativi a quel periodo ed ai personaggi che misero in pericolo la loro vita per salvare quella degli ebrei, nascosti in chiese, conventi ed istututi religioso. Tra loro l’ allora vescovo Giuseppe Placido Nicolini,attorno al quale venne a costituirsi una sorta di organizzazione clandestina, padre Rufino Niccacci, guardiano del convento di San Damiano, ed i tipografi assisani
Luigi e Trento Brizi, che stampavano i documenti falsi da fornire agli ebrei. Documenti che venivano trasportati a Firenze, nascosti nella canna, nel sottosella e nel manubrio della sua bicicletta Legnano, dal grande campione dello sport e della generosità Gino Bartali. Un albero lo ricorda a Gerusalemme nel Giardino dei Giusti, il museo dell’ Olocausto. Bartali a quel tempo svolgeva il servizio militare come altri sportivi nell’Aeronautica a Firenze. Veniva utilizzato per trasportare documenti ad altri comandi o strutture militari. Tra queste il campo di aviazione di Castiglione del Lago e l’ azienda aeronautica Savoia Marchetti di Passignano sul Trasimeno.Era in contatto a Firenze con il cardinale Elia Dalla Costa e con Giorgio La Pira, anche loro impegnati a salvare gli ebrei. Spesso Bartali, prima di partire, la mattina presto si recava alla curia Vescovile per ritirare quei falsi documenti d’ identità che poi nascondeva nella sua bicicletta per portarli ad Assisi. Nel nuovo museo saranno esposti anche la macchina tipografica ed i timbri usati dai Brizi, “falsari a fin di bene”. La mostra documenta anche l’ attività per salvare gli ebrei svolta da don Aldo Brunacci ed altri religiosi ma anche dal podestà di Assisi Arnaldo Fortini e dall’ufficiale tedesco Muller. I testi che acompagneranno il visitatore sono in italiano ed inglese. Saranno proiettati anche video con interviste ad alcuni dei protagonisti di quella grande storia di coraggio ed umanità.

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