Bastia

Museo del lavoro e cisterne di raccolta acqua

BASTIA UMBRA – Dopo tre consigli e tre rinvii, sono state discusse le due mozioni presentate dal consigliere comunale di Forza Italia Giuliano Monacchia. La prima riguarda l’istituzione di un museo del ricordo e del lavoro. A tal proposito, Monacchia ha proposto di incaricare una commissione cultura e gli uffici competenti alla realizzazione di un elenco completo e dettagliato di tutto il salvabile ancora in essere. Secondo il consigliere inoltre è necessario cercare uno spazio utile alla realizzazione di una struttura modulare, per esporre situazioni
e attrezzi per il racconto della storia e del lavoro del territorio. Nella seconda mozione Monacchia propone l’inserimento nei casi di nuove costruzioni e/o ristrutturazioni di grande impatto, l’obbligo di realizzare una o più cisterne di raccolta di acqua, sia delle falde superficiali intorno alle fondamenta, che le acque chiare dei pluviali. “Occorrerebbe poi – precisa Monacchia – imporre la realizzazione di una doppia rete idrica. La proposta è stata ampliamente illustrata, la forza dell’idea è nel fatto che in un mondo dove l’acqua scarseggia,
Bastia Umbra galleggia in un ambiente acquitrinoso che storicamente genera problemi alle abitazioni che hanno garages e/o magazzini interrati e che sono minacciati da falde di acqua superficiale presente in tutto il territorio comunale che, per evitare allagamenti, costringe i costruttori a pompare l’acqua all’esterno, gettando un’enorme risorsa nelle fogne”. Chiaramente è un’acqua satura di calcare e presenta inpurità varie ma ancora utile per usi non alimentari. “Questo problema – fa notare il consigliere – può trovare giovamento dalle norme in oggetto, sicuramente chi ne farà subito uso potrà risparmiare cifre consistenti che faranno bene alla gestione familiare. Come consigliere di opposizione – conclude lo stesso Monacchia – mi riempie di orgoglio e di soddisfazione sapere di essere stato utile a migliorare alcuni aspetti della vita dei nostri concittadini, finalmente si usa la vera democrazia partecipativa, impostando un confronto di idee e accettando in Consiglio comunale delle proposte che vengono dalla minoranza, votando all’unanimità ogni buona idea, utile alla nostra gente, senza guardare chi la propone”.
Roldano Boccali

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