Stamani l’autopsia sul corpo della bambina
Aperta un’inchiesta ma il magistrato non ha emesso alcun avviso di garanzia
Due le ipotesi: un rigurgito o una tragica fatalità
Elio C. Bertoldi
BASTIA UMBRA – Sul lenzuolo bianco del grande letto matrimoniale, proprio vicino al cuscino, liso e spiegazzato, è evidente una grande macchia. Nella stanza l’odore, acre e piccante, del latte acido.
La bambina, appena 4 mesi di vita supina. Il volto, tirato, cereo. lntorno a lei la disperazione dei genitori degli altri adulti della famiglia.
E’ questo doloroso spettacolo che si sono trovati di fronte, martedì sera intorno alle 23, i carabinieri della stazione di Bastia Umbra (con il maresciallo Dolci) e quelli della compagnia di Assisi, (con il capitano Arena) entrando nell’appartamento di via Curiel 41, nel quartiere d Santa Lucia, a Bastia Umbra. Nell’a bitazione, al piano terra, vivono, insieme, più nuclei familiari. La piccina – I.C., di appena quattro mesi – appariva, al primo esame, in buone condizioni generali. Ben curata e ben vestita.
Sulle prime si era temuto di trovarsi di fronte ad un nuovo caso Cogne tanto che sul posto si erano portai altri investigatori ed era stato subite avvertito il magistrato di turno (il sostituto procuratore Antonella Duchini). Nella casa si era precipitosamente recato, su disposizione de magistrato, il medico legale, la dottoressa Anna Maria Verdelli.
E’ stato proprio il medico legale, dopo aver effettuato una prima ricognizione esterna del cadavere, a escludere il timore ed il pericolo trovarsi di fronte ad un omicidio volontario. Sul cadavere della piccina non sono stati riscontrati segni violenza esterna. Tuttavia una senplice ricognizione non può chiarire le cause di un decesso. Per cui magistrato, nel quadro di un’inchiesta aperta in maniera molto semplice (“atti relativi alla morte di…” senza invio di alcun avviso di garanzi, ha disposto la perizia autoptica. Il corpicino della bambina – sul posto era intervenuto anche il 118, ma ormai non c’era più nulla da fare – è stato messo a disposizione della magistratura e trasferito all’obitorio del policlinico di Monteluce, dove, oggi, nel corso della giornata, il medico legale effettuerà la perizia autoptica. “Solo l’esame necroscopico – ha spiegato il pubblico ministero Antonella Duchini – permetterà di capire e individuare, quali siano le cause del decesso della bambina e di conseguenza stabilire, se ci si trova di fronte ad una terribile fatalità o ad eventuali responsabilità di terzi”.
La prima ipotesi
La prima ipotesi avanzata, e quella più logica, sembra essere quella di una morte che gli esperti definiscono “in culla”. Di un rigurgito, cioè, che potrebbe aver soffocato la bambina, che si trovava nel lettone matrimoniale con il suo papà. Quali “morti in culla” vengono anche classificate, in letteratura medica, decessi di cui, in alcuni casi, neanche dopo la perizia autoptica si riesce ad individuare il motivo. Spesso, questi decessi, sono causati da anomalie dell’apparato cardiovascolare o respiratorio. Malattie congenite, subdole, sfuggite ai controlli al momento della nascita e agli accertamenti successivi. O, anche, morti che sono causate da altre disfunzioni. Il rigurgito, insomma, in sé e per sé, non vuol dire nulla.
Spiega un medico legale: “La sindrome della morte improvvisa di un lattante si determina, imprevista e imprevedibile, su un bambino apparentemente sano. Ed è la causa più frequente di morte nel periodo compreso tra le due settimane e l’anno di vita. E’ più frequente tra il terzo ed il quarto mese di vita, nei prematuri e nei soggetti con condizioni socio-economiche scadenti”.
Le statistiche mettono in luce che in genere i più colpiti sono i maschietti e che i decessi, più frequente mente, si registrano nei mesi invernali. In tutti i casi, la morte sopraggiunge mentre il bambino è immerso nel sonno. La causa di questi de cessi, come anticipato, non è nota ed i dati forniti dalle autopsie noi sempre chiariscono il mistero. Qual che volta si rintracciano segni d malattie respiratorie acute (una morte dovuta ad un’apnea prolun gata?).
La seconda ipotesi
Gli inquirenti non sottovalutano neppure un altro aspetto: una morte accidentale. Al momento del decesso la piccina si trovava sul letto matrimoniale con il suo papà, che era, addormentato, profondamente, dopo una giornata di duro lavoro. La mamma stava in un’altra stanza a sbrigare le normali attività domestiche. Non si può neppure scartare la possibilità che il padre, senza alcuna, volontà, rigirandosi nel letto durante un sonno profondo e pesante, abbia in qualche modo premuto su corpicino della figlioletta, causando del tutto inavvertitamente, la disgrazia.
La famiglia della piccina si è rivolta all’avvocato Gianni Dionigi per curare i propri interessi.
Gli esperti: Si parla di “sindrome” del decesso improvviso del lattante
“La morte in culla è un rischio per tutti neonati”
Il primo anno di vita è il più preoccupante
BASTIA UMBRA – Si chiama Sids, “Sudden infant death syndrome”, che da noi suona come “Sindrome della morte improvvisa del lattante”, ma è comunemente conosciuta come “morte in culla” o “morte bianca”. I casi di Sids sono rarissimi, “quello della piccola di Santa Lucia è il primo che è occorso quest’anno nei 664 parti che abbiamo assistito”, dicono dal reparto Pediatria dell’ospedale di Assisi. Quel che è peggio, i casi di Sids non sono prevedibili. “Si tratta di un rischio che corrono i neonati”, spiegano dalla Pediatria, “e ancora non si possono distinguere cause precise sul perché si verifichino”. In pratica, “la morte in culla” è la morte, improvvisa e inaspettata, di un lattante apparentemente sano. La sindrome colpisce i bambini nel primo anno di vita ed è, ancora oggi, la prima causa di morte in questo periodo, con una percentuale di circa un caso su mille. Come detto, le cause rimangono inspiegabili anche dopo l’esecuzione di un adeguato esame post mortem, che include un’autopsia, che verrà effettuata stamattina sul corpo della bambina della famiglia Celli, oltre che l’esame dello scenario in cui si è verificata la morte e l’analisi della storia clinica del bambino. “Questo – dicono dal reparto – è un modo per dire che in realtà non si sa perché questi bambini muoiano. Si potrebbe trattare di un rigurgito, ma a volte basta un attimo di disattenzione del genitore. Questo non vuol dire che i parenti siano stati negligenti; è impossibile controllare il sonno costantemente. Però, purtroppo, può succedere”. Nonostante la completa casualità della sindrome, gli esperti del reparto consigliano alcuni piccoli accorgimenti da adottare durante il sonno del lattante: “Secondo la linea guida internazionale, il piccolo va fatto sdraiare a pancia in su, con il viso totalmente scoperto. Sarebbe meglio anche assicurasi che le coperte arrivino a metà torace, lasciando anche le braccia scoperte”. Purtroppo, in alcuni casi, la prevenzione non basta. Si tratta davvero di una semplice eppure inspiegabile fatalità.
Val.An.
E’ una disgrazia che ha colpito tutti ed ha lasciato molti senza parole
La città è sconvolta dal dolore
I funerali potrebbero tenersi nella giornata di domani
Una vicina: “Alle 3 della notte ho visto le luci della casa accese”
Dalla casa della famiglia un via vai di amici e parenti
Alberta Gattucci Valentina Antonelli
BASTIA UMBRA – Mentre tutta Bastia Umbra è sconvolta dalla notizia, al civico 41 di via Curiel, nella frazione di Santa Lucia, regna il silenzio. Un silenzio più forte di un grido di dolore, in una pungente mattina di avvento. Tutto sembra essersi fermato e anche il più flebile dei fruscii pare disturbare. Sarà un Natale impossibile da dimenticare per la famiglia Celli. Parenti e amici entrano e escono in silenzio dall’abitazione rinchiusa nel dolore, unico collante che, in questo momento, può tenere strettamente unite le tre famiglie che si sono trovate a vivere un lutto improvviso, che lascia sgomenti. Nel caseggiato la porta è aperta, ma molti si fermano fuori a parlare, chiedendosi come e perché possa essere successo. Un caso, purtroppo. Una morte accidentale, comunemente conosciuta come “bianca”, a indicare la piccola vita spezzata nel sonno. La scorsa notte, infatti, la piccola, nata solo quattro mesi fa, ha lasciato i giovani genitori. Tre le famiglie in lutto, tre gruppi di persone che vivono nello stesso caseggiato. I Celi, genitori della sfortunata piccola. I Giusepponi, conosciuti e amati da tutta Santa Lucia. Uno di loro, una donna dall’espressione provata, fa capolino dal portone d’ingresso, dichiarando semplicemente: “Siamo distrutti. Abbiate comprensione e rispetto per il dramma che ci ha colpito improvvisamente; non disturbateci. Questo è veramente un momento difficile, di sicuro poco adeguato a rilasciare commenti. La sofferenza che tutti possono immaginare può parlare per le nostre famiglie”. Anche gli abitanti della zona restano muti. Molti ignoravano la tragedia e rimangono sconvolti, altri si uniscono al dolore per la perdita della piccola. “Abbiamo saputo stamattina – spiega un’abitante che lavora in una tabaccheria – e anche se non conosciamo bene i Celli, che non sono originari del luogo, ci dispiace tantissimo per la piccina e per la madre”. “Non li conosciamo bene – aggiunge il gestore di un alimentari della zona – ma sono nostri clienti. E’ una tragedia che ci colpisce tutti e ci lascia senza parole”. A saperne un po’ di più è una vicina di casa della famiglia Celli, che racconta così il modo in cui è venuta a conoscenza della tragedia: “Ieri notte mi sono svegliata verso le tre, come al solito” racconta l’anziana donna “l’altra sera ho notato le luci accese nell’abitazione di fronte, ma non mi sono allarmata; ho semplicemente pensato fosse stata l’ora della poppata per la neonata”. Purtroppo, invece, il via vai si è intensificato, testimoniando che qualcosa di grave era accaduto. “Siamo veramente tutti uniti nello stare vicino alle famiglie. I Celli sono persone squisite, grandi lavoratori, tre famiglie che vivono nella stessa casa e condividono tutto. Da quattro mesi anche la gioia per la nascita di questa nuova bimba, che si era unita alla sua famiglia per la gioia del suo fratellino maggiore é dei suoi giovani genitori”, conclude la donna. A portare le condoglianze alla famiglia, tanti altri vicini, purtroppo impossibilitati nel dare l’ultimo saluto alla piccola tra le mura domestiche. Il corpicino della bimba, infatti, è stato trasportato nella notte all’ospedale Monteluce di Perugia, ove verrà trattenuta per tutta la mattinata per l’autopsia di prassi. Dopo il nulla osta della struttura ospedaliera si svolgeranno le esequie della piccola, probabilmente già domani, presso la chiesa parrocchiale di Bastia Umbra.
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