Enrico Burini stava tagliando la pianta insieme al padre in un terreno di proprietà tra San Gregorio e Petrignano

di Flavia Pagliochini
ASSISI Tragedia nella mattinata di ieri tra San Gregorio e Petrignano di Assisi: Enrico Burini, 55 anni compiuti da po­co, residente a Bastia Umbra, è deceduto mentre tagliava un albero, schiacciato dal pe­so della pianta. L’uomo era molto conosciuto in tutto il comprensorio per l’attività di famiglia, una vetreria. Secon­do quanto si apprende, Burini stava tentando di tagliare una pianta nel suo terreno quando l’albero gli è caduto addosso. La morte è stata istantanea: inutili i soccorsi allentati dal padre che era con lui e che è rimasto prati­camente illeso. L’anziano, in forte stato di choc, avrebbe riportato solo alcune escoria­zioni. Sul posto sono arrivati l’ambulanza del 118 di Assi­si, i carabinieri della stazione di Petrignano guidati dal ma­resciallo maggiore Tommaso Vintrici e dipendenti dalla compagnia di Assisi agli ordi­ni del capitano Vittorio Jervolino, e i vigili del fuoco che hanno rimosso la pianta per permettere le indagini del ca­so. Da ricostruire infatti la di­namica dell’incidente costa­to la vita al 55enne. Dell’acca­duto è stato informato il pm Mario Formisano che nel po­meriggio ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia. Tanti i messaggi di cordoglio sui so­cial per un lutto che come detto colpisce due città, visto che la famiglia Burini ha pro­prietà ad Assisi ma Enrico vi­veva a Bastia Umbra e lavora­va nell’attività di famiglia, la Vetreria artigiana bastiola, un laboratorio specializzato nella lavorazione del vetro at­tivo dal 1975 e quindi molto conosciuto in tutta la zona. Sono molti anni che nel terri­torio non si verificava un epi­sodio simile. Nel 2013 un uo­mo di 72 residente nel comu­ne di Spello era morto sul monte Subasio mentre racco­glieva della legna. Anche in quel caso l’anziano era stato schiacciato da un albero che stava tagliando.

Inutili i tentativi degli opera­tori del 118 intervenuti sul po­sto, chiamati da figlio dell’uo­mo, che era morto per le gra­vi ferite al torace e alla testa.

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