Il caso I carabinieri della compagnia di Assisi hanno fatto scattare le manette ai polsi di un giovane maghrebino
Sarebbe stato lui a cedere la dose letale all’imprenditore di 44 anni
di LUCIO FONTANA

ASSISI – Nel giro di ventiquattro ore i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Assisi, guidati del capitano Andrea Pagliaro, hanno chiuso il cerchio.
La morte dell’imprenditore 44enne di Petrignano (ma originario di Catania) trovato senza vita martedì mattina all’interno della propria auto, ucciso con tutta probabilità da una overdose di eroina, non sembra essere più un mistero.
Sempre nella tarda serata di martedì, infatti, i militari hanno fermato il presunto spacciatore, un maghrebino 23enne, clandestino. Secondo le prime indiscrezioni trapelate, il giovane quando è stato bloccato, in un casolare diroccato nelle campagne alla periferia di Perugia, aveva in bocca un’altra dose di eroina pronta per la vendita.
Il nordafricano è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, omicidio colposo come conseguenza di altro delitto e violazione delle norme sull’i mmigrazione. Le indagini si erano avviate sulla base di alcune testimonianze di diversi cittadini, che i carabinieri definiscono preziose e che hanno consentito di ricostruire la giornata del 44enne di Petrignano.
Secondo la ricotruzione dei militari, l’imprenditore nel primo pomeriggio di lunedì scorso avrebbe raggiunto Perugia per acquistare, per 45 euro, una dose di eroina, poi si sarebbe fermato a Bastia, comprando in una farmacia l’occorrente per assumere la droga: cosa che era avvenuta -si apprende dai militari dell’Arma – nel luogo appartato nei pressi del campo sportivo di Ospedalicchio, dove è stato poi ritrovato cadavere nel corso delle ricerche partite nella notte tra lunedì scorso e l’altro ieri. Martedì, dopo aver individuato al-la periferia di Perugia l’abitazione diroccata dove l’uomo avrebbe acquistato la droga, i carabinieri si sono appostati in zona, facendovi irruzione e bloccando – come detto – il presunto spacciatore della dose mortale.
Dunque, il caso è chiuso. Ma non si escludono ulteriori sviluppi, perché i militari di Assisi guidati dal capitano Pagliaro ora sono sulle tracce di possibili complici che insieme al giovane maghrebino gestivano lo spaccio di droga.
Ma i carabinieri della compagnia di Assisi, così come gli uomini del commissariato di polizia guidati dal dirigente Romualdo De Leonardis, da ormai diversi mesi hanno intesificato i propri controlli per cercare reprimere il fenomeno dello spaccio e consumo di droga.
La scorsa settimana proprio i carabinieri della compagnia di Assisi avevano arrestato a Bastia un clandestino di nazionalità albanese in possesso di dieci grammi di cocaina già confezionata e pronta per lo spaccio.

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