Morto a 22 anni, nudo e nel fango Da chiarire le ultime ore di Samuele
Un runner ha scorto il cadavere in campagna. Le indagini imboccano la pista sessuale. Presto la svolta
di Erika Pontini e Valentina Scarponi
PERUGIA L’hanno trovato nudo, se non per un calzino ancora indossato, riverso a terra in mezzo alla fanghiglia in un fosso tra due ’ali’ di campi coltivati in via Filippo Gualtieri, a Sant’Andrea delle Fratte, un luogo dove non si arriva per caso. E lesioni sul corpo, anche un tentativo di strangolamento e segni di ’difesa’, che però ancora non raccontano con certezza se e come è stato ammazzato Samuele De Paoli, 22 anni compiuti sabato. L’ipotesi della procura di Perugia diretta da Raffaele Cantone, che sarà confermata nelle prossime decisive ore, è che Samuele possa essere stato ucciso. Sicuramente in quel posto non era da solo e la svolta sembra vicinissima. Il giovane, ex calciatore di squadre dilettantistiche, residente a Bastia Umbra dove viveva con la mamma separata e due fratelli quasi coetanei, è morto martedì sera, secondo le prime indicazioni fornite dal medico legale, il dottor Sergio Scalise Pantuso, che già domani eseguirà l’autopsia sul corpo della vittima, con il supporto di un tossicologo per sciogliere quello che, al momento, è un vero mistero. Anche se non è stata trovata sostanza stupefacente, l’ipotesi che l’abuso di droghe e alcol possa aver in qualche modo avuto un ruolo nel decesso è uno dei sospetti degli investigatori della squadra mobile di Perugia diretti dal vicequestore Gianluca Boiano. Gli inquirenti sono però a un passo dalle risposte più importanti e già oggi si potrebbe capire con chi Samuele si era appartato nella campagna alle spalle della zona industriale. L’agghiacciante scoperta è stata fatta da un runner che mercoledì mattina ha notato la Panda rossa parcheggiata ai margini della strada con gli sportelli chiusi e i finestrini aperti. E, ad appena un metro di distanza, il cadavere del ragazzo. Gli abiti di Samuele erano all’interno dell’auto, che poi è stata sequestrata dalla polizia e portata in questura dove sono in corso analisi da parte della Scientifica che ha già isolato tracce di sangue (schizzi) dentro l’abitacolo e prove inequivocabili della consumazione di un rapporto sessuale. All’esterno della vettura sono stati trovati profilattici utilizzati: gli esperti della Scientifica tenteranno di isolare il dna per capire se siano stati utilizzati proprio dal ventunenne, oppure se proprio da lì sarà possibile partire per seguire una traccia che porti al personaggio che era in compagnia di Samuele. Tutti elementi che fanno ipotizzare agli investigatori un possibile delitto a sfondo sessuale: la zona infatti è conosciuta dalla polizia per essere frequentata in occasione di incontri hard, lontani da occhi indiscreti. Ancora è troppo presto per dirlo e la vita tranquilla di Samuele, ora single ma qualche fidanzata in passato, non aiuta nella ricerca di un responsabile. Secondo una prima ricostruzione della polizia, Samuele era uscito di casa martedì e la madre ha raccontato agli investigatori che il ragazzo aveva pulito per bene l’auto, proprio come faceva quando aveva un appuntamento importante. La donna sapeva che avrebbe trascorso la serata a Perugia con un amico, un elettricista che abita nella zona di San Mariano di Corciano. Ieri mattina infatti l’ha contattato per sapere se Samuele avesse dormito da lui, non essendo rientrato per la notte. Invece no. Stando al racconto dell’amico, sentito anche in questura, i due si erano salutati dopo essere andati al capannone per fare alcuni lavoretti. Un tassello da incastrare nella ricostruzione della serata che potrebbe svelare i retroscena di un omicidio ancora completamente avvolto dalla nebbia. Gli inquirenti pensano che Samuele, dopo aver salutato gli amici, si sia incontrato con qualcun’altro, poco prima di morire. Sul luogo del delitto è intervenuto il procuratore aggiunto Giuseppe Petrazzini (foto), insieme alla squadra mobile, ai carabinieri e al medico legale che ha potuto svolgere solo una prima ispezione esterna. La Scientifica ha allestito un gazebo per meglio svolgere gli accertamenti del caso, isolando i reperti peraltro già parzialmente compromessi dal tempo trascorso e dalla pioggia caduta durante la notte. A circa cinquecento metri dal luogo del ritrovamento sorge un casolare che è stato immediatamente controllato dalla polizia in cerca di qualche ulteriore indizio. Ma, al momento, sembra non siano emersi elementi particolari. Gli agenti hanno sequestrato le telecamere di sicurezza di alcuni capannoni nelle vicinanze per verificare se possano aver inquadrato l’arrivo della vettura.
Gli amici che lo aspettavano per il calcetto «Un ragazzo serio, lontano da strani giri»
Appassionato di sport, Samuele ha giocato con Bastia e Cannara. Vita spensierata e tranquilla: lavorava in un distributore di metano
PERUGIA La passione per lo sport non l’aveva abbandonato, anche ora che aveva lasciato la squadra del Bastia calcio per dedicarsi al lavoro. Perché lui, con maglietta e scarpette da calcio, c’era praticamente cresciuto. È uno strazio che ha travolto l’intera comunità bastiola quello per la tragica scomparsa di Samuele De Paoli, 22 anni compiuti venerdì scorso, trovato riverso in un fosso in una zona di campagna a Sant’Andrea delle Fratte in circostanze tutte da
chiarire. Nella piccola frazione di Cipresso, dove il ragazzo risiedeva con la mamma e i due fratelli, la notizia è rimbalzata tra amici e conoscenti ed è unanime il cordoglio per una vita spezzata troppo in fretta. Un ragazzo «bravissimo e solare», così lo descrive Sandroo Mammoli, presidente del Bastia calcio 1924 dove hanno giocato anche i fratelli di Samuele. Lo conosceva praticamente da sempre quel giovane «come tanti, conosciuto e benvoluto».
Diploma all’Itis «Alessandro Volta» di Perugia, il calcio, gli amici, il lavoro in un distributore di metano a Ospedalicchio: una vita all’apparenza «specchiata» e tranquilla. «A sei anni ha iniziato a giocare a calcio con noi e ha smesso tre o quattro anni fa. Era talentuoso, tant’è che per un anno militò con il Cannara che ce lo sfilò. Sono senza parole, per morire è sempre presto, ma così è inaccettabile». Parole dal sapore amaro quelle pronunciate da Mammoli.
Anche la mamma di Samuele partecipava alla passione dei figli per il calcio, dando una mano durante le partite come, ad esempio, scattare foto o rendendosi disponibile al bisogno. Li ha cresciuti con amore e dedizione i suoi tre ragazzi, «lavorando anche dodici ore al giorno» per loro, come racconta Andrea, un amico di famiglia molto legato a Samuele. Amici fin da bambini, hanno frequentato il catechismo insieme a Bastia, condividendo la stessa passione
per il pallone. Ieri sera si sarebbero dovuti incontrare per una partita di calcetto a borgo Primo Maggio, dopo mesi di restrizioni per la pandemia: «L’ultima volta che l’ho sentito è stato per il suo compleanno, il 23 aprile. Ancora non posso crederci. Samuele era un ragazzo molto riservato ma escludo veramente che possa essere finito in strani giri. Era generoso, pronto ad offrirti anche gli ultimi cinque euro che aveva in tasca pur di darti una mano. Lui era così,
altruista. A volte gli piaceva andare al mare a Civitavecchia dove vive il padre, lavorava e aveva la passione per il calcio. Un giovane come tutti gli altri». «Tenace e forte» sul campo, ma disponibile e generoso con i compagni. «Io e Samuele abbiamo giocato insieme nel Bastia calcio da piccoli, eravamo nella stessa squadra. Con gli anni siamo rimasti amici e ogni tanto ci sentivamo», racconta Manuel Bokoko. E mentre le indagini faranno il suo corso, la comunità in queste ore si sta stringendo intorno ad una famiglia straziata. A decine i messaggi sulla pagina Facebook della mamma Sonia per manifestare la propria vicinanza davanti ad un dolore difficile da lenire e a tante domande ancora aperte.
Valentina Scarponi
Lo sfogo della mamma disperata «Aiutatemi a capire cos’è accaduto»
Appello affidato ai social ma nessuno risponde. Strazianti messaggi di cordoglio
PERUGIA La notizia che nessuna mamma avrebbe mai voluto sapere è arrivata per voce di un’ispettrice di polizia della questura di Perugia, dove Sonia Sorbelli è andata ieri mattina, dopo aver cercato di denunciare la scomparsa del figlio che non aveva visto rientrare la sera prima. Il telefonino staccato e nessuna notizia l’avevano indotta a rivolgersi già mercoledì mattina alle forze dell’ordine a Bastia Umbra, alla locale caserma dei carabinieri. Ma, in pochi
minuti, è emerso che la mamma stava denunciando la scomparsa del figlio già trovato cadavere in un fosso, in circostanze tutte da chiarire. Sonia Sorbelli, accompagnata da uno dei fratelli di Samuele, è andata quindi in questura e lì ha dovuto apprendere che il corpo di quel ragazzo senza vita era proprio quello del giovanissimo figlio. Uno strazio indicibile, anche solo da immaginare. Alle 15 la mamma ha affidato ai social uno sfogo e un appello,
condividendo la notizia riportata dai giornali online. «Sì, quel ragazzo nudo trovato è il mio Samuele. Aiutatemi a capire cosa può essere successo». Ma nessuno, almeno su facebook si è fatto avanti. Solo centinaia di commenti di sgomento e stupore. «Chi sa parli», rilancia un ’amico’ social. La famiglia si è affidata all’avvocato Valter Biscotti.
I RESIDENTI
«Nessun grido e nessun movimento sospetto…»
PERUGIA- Nessun grido, nessun movimento sospetto che abbia allertato chi abita in via Filippo Gualtiero. «Io sono rientrata da poco – ci racconta una signora della via – non ero in casa quindi non ho sentito nulla. Sono stata al telefono con qualche vicino ma nessuno si è reso conto del tragico accaduto. Solo chi la mattina va a camminare ha notato la presenza della polizia ma non li hanno fatti avvicinare». La tranquillità di quel dedalo di case a ridosso
della campagna è stata interrotta ieri mattina con la notizia del ritrovamento del corpo di un giovane riverso in un fosso parallelo ad un campo. Samuele De Paoli aveva appena 22 anni quando la sua vita si è interrotta improvvisamente per cause ora al vaglio degli investigatori. «Non si è sentito nulla, nessun movimento – ci spiega una signora che abita in via Gualtiero –.Noi stiamo più in alto rispetto, ma comunque non abbiamo sentito grida, con i vicini non riusciamo a spiegarci cosa sia successo». «Io ho la camera da letto rivolta dalla parte del campo, la mia abitazione in linea d’aria dista 400 metri ma non ho avvertito nulla, altrimenti avrei dato subito l’allarme» – dice un’altra residente. «Qui di sera vengono spesso ad appartarsi, quindi se passasse un’auto nei campi non ci faremmo più molto caso. È accessibile sia da Sant’Andrea delle Fratte che da Pila e C. del Piano». V.S.
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