Il procuratore generale aveva fatto ricorso dopo l’assoluzione della trans Patrizia
PERUGIA Si aprirà il 23 ottobre il processo di appello per la morte di Samuele De Paoli, trovato senza vita a Sant’Andrea delle Fratte nell’aprile del 2021 nel corso di una colluttazione con Hudson Pinheiro Reis Duarte, la transessuale conosciuta come Patrizia, assolta, in primo grado, dall’accusa di omicidio preterintenzionale perché «il fatto non sussiste». Contro la sentenza di assoluzione aveva fatto ricorso il procuratore generale, Sergio Sottani, che aveva avocato a sé il fascicolo dopo un’iniziale richiesta di archiviazione da parte della Procura. Secondo la Procura generale, ci sarebbero elementi che confermerebbero l’azione omidicidiaria in un contesto di lotta tra i due. La morte del ragazzo, infatti, sopraggiunse nel corso di una colluttazione tra l’auto e il fosso nel quale il corpo del 21enne venne ritrovato. Per il pg Sottani la morte avvenne per strozzamento, al contrario di quanto ravvisato in sentenza. Secondo la ricostruzione della Procura generale, Samuele non sarebbe stato ucciso nella sua auto e poi trascinato fuori come ricostruito dalla sentenza. Ma, dopo essersi appartato con Patrizia, l’avrebbe voluta far scendere dopo che tra i due si era accesa una discussione, per poi aggredirla. A quel punto Patrizia avrebbe opposto resistenza e, ancora fuori dall’abitacolo, sarebbe proseguita la colluttazione, nel corso della quale Samuele sarebbe finito nel fosso dove è stato ritrovato la mattina successiva al decesso da un passante. Patrizia avrebbe continuato ad afferrare il collo del ragazzo, sempre secondo la ricostruzione della Procura generale, fino a provocandone la morte, pur senza volerlo direttamente, tanto da non configurare l’omicidio volontario. «Affronteremo il giudizio di appello con serenità, convinti della innocenza di Patrizia. La sentenza di primo grado è molto ben motivata e siamo convinti della non colpevolezza della imputata. Le molteplici prove scientifiche su cui essa si basa depongono infatti a favore della imputata», è il commento dell’avvocato Francesco Gatti che assiste Patrizia. Luca Fiorucci
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