La storia: Il corpo di Mario Ferrata riposa a El Alamein


BASTIA UMBRA – Risulta in effetti deceduto in Egitto il militare Mario Ferrata, dichiarato disperso il 2 novembre 1942 durante un combattimento nella zona di Tell Ell’Aqqaqir, in Africa settentrionale, nella battaglia tra l’esercito britannico e il contingente italo-tedesco del generale Rommel. La conferma che il corpo di Mario Ferrata si trova nel sacrario militare di El Alamein è stata comunicata direttamente dal ministero della difesa ai familiari. Questi ultimi hanno infatti ricevuto ora una lettera che spiega nei dettagli quanto emerso a seguito di ricerche e riscontri. Mario Ferrata, esumato dal cimitero militare di quota 33 (Tel El Eisa), è stato inumato in sede definitiva nel sacrario militare di El Alamein, ovest 6, fila 2, tomba 18. Una notizia che arriva a distanza di molti anni da quel drammatico conflitto in cui persero la vita moltissimi italiani. Particolarmente emozionati i fratelli Bruno e Francesco e la sorella Maria. Nato a Bastia Umbra il 28 maggio 1922, Mario Ferrata lavorava come meccanico alle fonderie Cipolla di S. Maria degli Angeli e venne chiamato alle armi il 22 gennaio 1942 nel 65° Reggimento Fanteria Valtellina. Pochi mesi dopo sbarcò a Derna in Libia e il 2 novembre 1942 fu dichiarato disperso durante un combattimento nella zona di Tell Ell’Aqqaqir. Il suo nome è scritto sulla lapide ai caduti nella piazza di Bastia Umbra. Il 1942, quarto anno di guerra, fu peraltro quello decisivo per le potenze dell’Asse. Ripercorriamone, in estrema sintesi, le tappe. Sul fronte africano, gli italo-tedeschi il 27 maggio partirono all’attacco e dopo tre mesi raggiunsero El Alamein, a cento chilometri da Alessandria d’Egitto. Questo fu il punto massimo raggiunto dall’avanzata delle forze dell’Asse. Il 23 ottobre l’ottava armata inglese scatenò la controffensiva: superiore per uomini e armi, essa riuscì a sfondare dopo dieci giorni il fronte italo-tedesco. Entro l’anno, tutta la Libia era in mano degli inglesi. Naturalmente Mario Ferrata non è mai stato dimenticato dai suoi familiari i quali, a seguito della lettera inviata dal ministero della difesa, hanno richiesto l’esumazione e il trasferimento dei resti nel cimitero di Bastia Umbra. Adesso attendono con ansia il ritorno di questo loro caro per poterlo seppellire accanto ai suoi genitori, Luigi Ferrata e Igina Cozzali, nella tomba di famiglia.


Roldano Boccali

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