Bastia

Mongolfiera spiazzata dal patto di ferro Pd-Idv

Intanto Pettirossi tesse la trama delle alleanze e non risponde all’attacco di Romoli
ASSISI – Il giorno dopo il duro attacco di Edo Romoli, il coordinatore piddino Simone Pettirossi sceglie di non replicare, “per il bene del partito e del centrosinistra. Ritengo – scrive in una nota – che chi parla a titolo personale o meno si vedrà, con serenità, al congresso comunale di settembre, continuando nel frattempo lavorare per un progetto credibile, unitario e aperto, per costruire un’alternativa vera al centrodestra. Il Pd – secondo Pettirossi – sta svolgendo una serie di incontri per rafforzare il percorso verso le prossime comunali con tutte le forze politiche interessate”, e dopo l’incontro dei giorni scorsi con l’Idv, Pettirossi, assieme a Claudia Travicelli e ad altri componenti della segreteria comunale, ha avuto “un incontro molto positivo con Sinistra Ecologia Libertà di Assisi dal quale è emersa una comunione di intenti profonda”, ma anche un incontro con il Partito socialista (Giorgio Bellucci) dal quale è emersa “la volontà di rafforzare la coalizione di centrosinistra e di darsi appuntamento a settembre per un ulteriore approfondimento, per delineare nel dettaglio, insieme alle altre forze del centrosinistra, le tappe verso le prossime comunali con cui costruire un’alternativa al centrodestra. Abbiamo condiviso la necessità di andare in tempi certi e rapidi, dopo il congresso comunale del Pd, alla discussione e all’individuazione di un candidato a sindaco che sia condiviso da tutte le forze del centrosinistra, non escludendo -conclude Pettirossi – le primarie di coalizione”. E intanto “Buongiorno Assisi”, il cartello composto da Mongolfiera, Rifondazione, IdV, Sel, Psi e Sinistra critica, sembra segnare il passo: ‘colpa’ dell’Idv, “che – è scritto nel blog della Mongolfiera – privilegia un patto di ferro con il Pd, indebolendo il progetto, la nostra forza di proposta e anche la capacità di interlocuzione con il Pd. Il percorso continua, ma il rischio è che le divisioni interne al Pd coinvolgano in pieno tutto il centrosinistra e si riproponga una situazione simile a quella del 2006”.

Corriere-2010-08-01-pag28

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