Bastia

Moncioveta accende il sorriso

Sono iniziate mercoledì sera a Bastia le sfilate che danno l’avvio al Palio di San Michele Arcangelo


Il racconto è ambientato in un circo  fallito e il protagonista è un clown
 
Un vero e proprio inno alla poesia e alla semplicità delle piccole


 


Un messaggio di riflessione per quanti trascurano di dare allegria a chi gli sta accanto


DANIELA BIZZARRI


BASTIA UMBRA – Una sfilata per accendere un sorriso. E ricordare quanto sia semplice regalare un gesto d’affetto divenuto sempre meno comune. E’ stato Moncioveta a farsi portavoce di un messaggio di riflessione, profondo e a tratti commovente, nella rappresentazione di apertura delle sfilate in programma per il Palio di San Michele Arcangelo a Bastia. “Spesso ci si dimentica di sorridere anche di fronte ai bambini, in un mondo che va sempre di fretta, stretto nella terribile morsa del guadagno e del profitto, dove l’unica cosa che conta è il denaro”. Una logica ferrea, a cui tanti si piegano, eccetto alcune anime ingenue, abituate da una vita ad evocare risate e sorrisi. Tra questi, il Clown Fagiolino, interpretato da un esperto Luca Mammoli e Serena, la sua amica inserviente, interpretata dall’espressiva Giorgia Ceccarelli. Con “Dietro quel naso rosso”, questo il titolo della sfilata, il rione Moncioveta ha raccontato una storia a mezza via tra sogno e realtà, senza pomposità né
artifici, ma con una morale forte e un messaggio trasmesso attraverso una sceneggiatura e una scenografia poetica e evocativa. Al centro del racconto la vicenda di un circo fallito e di un clown, Fagiolino, che si ritrova vagabondare per un mondo tanto diverso da quello da cui proviene Difficile per lui entrare nella logica del profitto, del violenza, di un “sistema” che lo mette in prigione, suo malgrado, solo per il fatto di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Difficile riuscire ancora a regalare un sorriso, perché questo è lo scopo del circo e soprattutto questo è il fine di un clown. “Io non so fare altro – ha detto Fagiolino durante la sfilata – il solo mestiere che so fare è quello di regalare un sorriso e non voglio rinunciare al mio sogno, alla mia arte, alla mia vita”. L’unica compagna ai suoi sfoghi è la luna, riflessa sulla facciata della chiesa di San Michele Arcangelo. Bella la scena iniziale dove lunghi fili di luci colorate hanno disegnato il tendone di un circo. Evocativa la luna sospesa sopra ad una nuvola che ha portato in alto i pensieri del down Fagiolino. Niente artifici, nessuna pomposità né carri dagli effetti spettacolari. I ragazzi hanno voluto colpire in altro modo l’attenzione dei presenti, con le loro parole, i contenuti delle rappresentazioni, dei balletti, dei gesti. Chi pensava di trovare il Moncioveta dai carri spettacolari, dai balletti elaborati, dalla trama godereccia ha avuto
una gradita sorpresa: quella di scoprire un rione sempre in grado di cambiare, di stupire, di rinnovarsi. E’ stato un inno alla semplicità e alla poesia quello messo in scena dai ragazzi. Il tutto per la regia di Benedetta Grasselli, Natascia Sirci e Alessio Antonielli, soggetto di Luca Mammoli, sceneggiatura di Graziano Lazzari.
A curare costumi e trucco sono state Elisa Lestini Maria Trevani. Delle coreografie si sono occupati Paola Rubellini e Luca Mazzarini, che non ha potuto partecipare ai balletti ma che il rione ha chiamato in piazza, a
fine sfilata, per unirsi al gruppo in festa. Lazzari Graziano è stato bravo nell’interpretare un crudele e
spietato padrone del circo, mentre della coordinazione delle sfilate si sono occupati Maddalena Bogliari, Federica Moretti, Valentina Rossi e Valter Sirci. Dell’allestimento del progetto grafico si è occupato Fabio Rossi. “Tutto il rione è soddisfatto della sfilata – afferma il capitano Michele Ferranti -. Quest’anno in particolare abbiamo assistito al ritorno di tanti giovani in taverna e a fare i carri e questo ci dà molta speranza per il futuro e per la continuità della festa. E’ un anno speciale, ci sentiamo particolarmente uniti e questo messaggio abbiamo voluto trasmetterlo con la nostra sfilata”. E alla fine tutto è filato liscio per i ragazzi del rione. La storia che hanno messo in scena, scritta con il cuore. è riuscita a volare in alto.
sollevarsi dalle miserie della vita. Come quel palloncino rosso a forma di cuore alzatosi nel cielo a fine sfilata per ricordare a tutti, nonostante il tempo che passa e la gente che cambia, il sorriso regalato dal rione Moncioveta in una fresca sera di settembre.

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