Bastia

Minelli in giunta, insorge la Margherita

I rutelliani hanno deliberato di espellere dal partito il neo assessore e Giancarlo Lunghi accusati di «gravissimi comportamenti» 
 
BASTIA — Siamo all’epilogo di una crisi che si trascina ormai da quasi 5 mesi e che ha creato non poche difficoltà alla coalizione di centrosinistra. La Margherita non ha trovato l’accordo con i Ds sulla formazione della nuova giunta, tuttavia il sindaco ha nominato al posto di Clara Silvestri, «licenziata» a giugno, un altro esponente della Margherita, Pino Minelli che ha accettato. Contro Minelli ha tuonato l’esecutivo del partito che ne ha deliberato la proposta di espulsione insieme a Giancarlo Lunghi. Sono ritenuti «colpevoli di gravissimi comportamenti etici, prima ancora che politici, nel corso della delicata trattativa in atto con i democratici di Sinistra». Nel comunicato l’esecutivo della Margherita imputa a Lunghi la responsabilità di avere «condotto in tutti questi mesi di sofferta trattativa a titolo personale una serie di incontri paralleli con i Ds, finalizzati al raggiungimento di scopi del tutto divergenti dal partito di appartenenza». In una nota i segretari di Ds, Sdi, Pdci e Italia dei Valori, invece, fanno sapere di aver sottoscritto il documento da sottoporre alla conferenza programmatica cittadina di metà legislatura che verrà convocata entro il mese di ottobre. Inoltre, hanno espresso piena fiducia al sindaco per il metodo di ricomposizione della giunta auspicando altresì che non venga meno l’alleanza con la Margherita. Sarà possibile recuperare il rapporto di collaborazione? Le residue speranze, sembra ormai chiaro, sono tutte in un incontro chiarificatore tra i vertici regionali di Ds e Margherita. Bocci, che ha sempre sostenuto la linea locale del suo partito, si attende dal suo collega Mignini un segnale inequivocabile che consenta la ripresa di un dialogo vero e non solo di facciata, con cui le decisioni siano effettivamente concordate tra i partiti e il sindaco Lombardi escludendo determinazioni unilaterali, come quella di nominare Minelli assessore senza avere il preventivo assenso della Margherita. In caso contrario, sembra che i «rutelliani» intendano rompere con i Ds non solo a Bastia, ma anche nel comprensorio.
Massimo Stangoni 

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