LA FUSIONE


Sette stabilimenti, mile addetti e 7 milioni di quintali di prodotto venduti
Uficializzata la nascita  del gruppo dall’unione tra due storiche imprese mangimistiche umbre
Il presidente Marino Mignini: “Un’unica realtà ma restano distinti marchi e organizzazione”


SILVIA PALOZZI
MASSIMO SBARDELLA


Sarà operativa dal primo gennaio prossimo la Mignini-Petrini spa, la nuova società nata dalla fusione tra due storiche aziende mangimistiche umbre: la Mignini spa e la Petrini 1822 spa, che dal 2001 era entrata a far parte del gruppo Mignini di Petrignano di Assisi.
“E’ il primo caso – ha sottolineato Marino Mignini, presidente del gruppo Mignini-Petrini, nel corso della conferenza di presentazione dell’operazione avvenuta ieri mattina ad Assisi – di due aziende che nel mercato hanno identiche fisionomie e che si uniscono per creare una grande impresa pur mantenendo distinti sia i marchi che le rispettive organizzazioni commerciali”.
All’evento erano presenti, oltre al presidente Marino Mignini, Luciana Mignini, il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, e quello di Bastia Umbra, Francesco Lombardi.
“Attraverso questa operazione – ha sottolineato Marino Mignini – che è il frutto di un percorso oneroso, ma di cui siamo orgogliosi, riusciremo al contempo a creare una forza unica per affrontare un mercato sempre più competitivo e a mantenere lo stesso organico attuale”.
Il Gruppo Mignini-Petrini rappresenta una realtà importante articolata in due reti commerciali con oltre 250 agenti di commercio e venti tecnici veterinari e nutrizionisti. Un indotto che, nei servizi produttivi e logistici, impiega circa 600 persone, per un organico complessivo di oltre 1000 soggetti. Sette sono invece gli stabilimenti dislocati in tutta la penisola e più di 7 milioni di quintali i prodotti venduti ogni anno sul mercato libero e sull’intero territorio nazionale, facendo leva su due molini che producono farina a marchio Spigadoro. “Fino al 2001 – ha ricordato Mignini – la Petrini era controllata da un azionista americano, poco interessato alla conservazione delle caratteristiche tipiche dell’azienda, fra cui la vocazione zootecnica ed il radicamento al territorio. Il Gruppo Mignini, che di tale azienda aveva invece un’altra visione, essendone stato concorrente per molti anni, ha ritenuto che essa potesse ancora, se gestita in modo diverso, avere del valore inespresso da far emergere”. “Per questo motivo – ha continuato il presidente – incoraggiato anche dall’interesse espresso dalla comunità politico e finanziaria locale la proprietà di Mignini ha deciso di accettare la sfida impiegando forti risorse di natura finanziaria e manageriale”. Mentre il sindaco di Bastia, Francesco Lombardi ha sottolineato come la collaborazione tra impresa, territorio e istituzioni rappresenti un valore aggiunto. “Con questo passaggio – ha detto – si chiude un cerchio che fa onore all’imprenditoria umbra. Il Gruppo Mignini ha saputo muoversi con lungimiranza e coraggio salvaguardando un brand che ha costituito motivo di identificazione per il territorio di Bastia”. Il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, ha ricordato invece l’importanza per l’impresa di sapere coniugare l’innovazione e la qualità con la tradizione familiare. “Il consolidamento e la crescita di questo Gruppo – ha rilevato – sono strettamente legati alla capacità di guardare avanti, curando gli aspetti legati al marketing, al management, alla qualità pur mantenendo salde le proprie radici nella tradizione e nella famiglia”.

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