Bastia

Mignini-Petrini, grande partecipazione al consiglio comunale aperto a Bastia

Presenti tutti i dipendenti dell’azienda che ha annunciato la chiusura degli stabilimenti


BASTIA UMBRA – Grande partecipazione dei cittadini al consiglio comunale aperto di Bastia Umbra contro la chiusura degli stabilimenti della Mignini-Petrini e il conseguente licenziamento di alcuni dipendenti.
Una vicenda che ha già suscitato le proteste dei lavoratori che hanno scioperato sia ieri che nei giorni scorsi. E, ieri sera, al consiglio comunale aperto, si sono presentati davvero in tanti, soprattutto operai dell’azienda. Il sindaco di Bastia, Francesco Lombardi, si è già mosso in molte occasioni per scongiurare la crisi e ancora una volta ha ribadito l’intenzione dell’amministrazione comunale di scongiurare il peggio cercando di lavorare per migliorare la situazione dei lavoratori. “Ci siamo incontrati con la rappresentanza sindacale unitaria e con Petrini e il suo management – ha spiegato il sindaco -, perché la nostra preoccupazione in questo momento è quella di salvaguardare l’aspetto sociale, quindi l’occupazione nel suo complesso. Qui c’è un’occupazione operaia e occupazione impiegatizia, ma c’è anche l’indotto che va salvaguardato”. Il primo cittadino spiega di aver insistito soprattutto con Mignini e i suoi dirigenti affinché siano salvaguardati i posti di lavoro. A Bastia il rapporto con le aziende e i vari sindacati è sempre stato un rapporto positivo, in cui ha prevalso il buon senso, sia dall’una che dall’altra parte. Ora insistiamo perché non si abbiano i traumi che una chiusura o una decisione che non tengano conto di questi aspetti, provocano nelle famiglie e nei soggetti che vengono coinvolti, ma anche nel-l’intero tessuto cittadino”. “E’ vero – ha detto – che su queste aree industriali il Comune sta facendo delle valutazioni per il prossimo piano regolatore generale, ma
tutto ciò, in questo momento,
non ha niente a che vedere con la vicenda, che è una vicenda industriale, nella quale noi non ci dovremmo entrare perché non vogliamo sostituirci al sindacato, però pensiamo che dobbiamo entrare e pretendere che le unità produttive che sono dentro l’azienda, vengano totalmente salvaguardate, sia per quanto riguarda la loro prospettiva occupazionale, sia per quanto riguarda il loro futuro”.
Intanto è stato fissato un ulteriore incontro con l’azienda per il 17 e il 18 novembre. Un incontro che è a rischio per un’eventuale assenza dei sindacati.

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