II ristoratore Luigi Massaro è rientrato in Umbria dopo essere stato nascosto oltre un mese in Ucraina in mezzo ai bombardamenti
Cinque profughi. Ha portato con sé il figlio, due minori e due donne
Pranzo gratis Iniziativa prevista per la Pasqua ortodossa
di Alessandro Antonini
PERUGIA Ha attraversato il teatro di guerra più pericoloso a bordo di un pulmino fino a Leopoli. Poi si è fatto 30 ore di treno in piedi arrivando al confine con la Polonia. Da lì il rientro a casa. Luigi Massaro, 64 anni, ristoratore umbro residente a Foligno e nato a Valtopina, è stato per oltre un mese intrappolato in Ucraina insieme al figlio. A Mykolaiv aveva la seconda casa ma è dovuto scappare in autostop per scampare alle bombe russe. Poi però la fuga è diventata troppo pericolosa e ha dovuto rifugiarsi in una zona nascosta poco lontano dalla città. Da due settimane è riuscito
a tornare in Umbria con un viaggio rocambolesco. E ha portato in salvo oltre al figlio 17enne altri due minori e due donne, tra cui l’ex suocera. Per oltre in mese si è nascosto in un’abitazione isolata a Novyi Buh. Poi ai primi di aprile è riuscito a trovare un pulmino per arrivare “al treno dei fuggitivi”, spiega, dove ha dovuto affrontare un viaggio di 30 ore in un convoglio stracolmo di persone che scappavano dai russi, sempre in piedi.
Massaro soffre di diabete e ha avuto non poche difficoltà a trovare le medicine. “Da Novy Buh – racconta la Corriere dell’Umbria – che si trova nell’Oblast di Myko-laiv, siamo arrivati a KryvyJ Rih, la città in cui è nato il presidente Zelensky. Poi in viaggio alla volta di Leopo-li”. Da lì l’arrivo in Polonia e il ritorno in aereo in Italia, per lui e il figlio. Le due donne e il compagno del ragazzo sono tornati in autobus.
Massaro è tornato al suo ristorante, il Flamingo sul Clitunno (ne ha uno omonimo anche a Bastia), che nel frattempo era gestito dalla compagna Oxana, anche lei ucraina, riuscita a scappare nei primi giorni del conflitto. La prossima domenica, per la Pasqua ortodossa, offriranno un pranzo con pietanze ucraine per ringraziare tutti per gli aiuti ricevuti. Nel frattempo in due immobili a Capodacqua e Foligno, ospitano 12 profughi.
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