Bastia

Mezzo PdCi se ne va Il segretario esce e attacca Geoli

Il consigliere comunale nel mirino


Accuse al vetriolo: “Sono stato minacciato fisicamente”


BASTIA UMBRA (a.g.) -Geoli fa il padrone? Il segretario del Pdci, Partito dei comunisti italiani, se ne va dall’organizzazione bastiola e porta con se il vice segretario Stefano Pastorelli, l’addetto stampa Elvisio Bellocci, il responsabile dell’organizzazione Gianni Lini e ben tre membri del direttivo Ferdinando Tosti, Alessandro Fioretti e Franca Cataringeli. La decisione, annunciata ieri pomeriggio nel corso di una conferenza stampa convocata ad hoc, non è spinta dall’impeto di un momento, ma frutto di una seria e attenta riflessione, almeno questo è quanto tiene a sottolinare il segretario Enrico Angeletti. Secondo l’esponente politico due erano i rami in cui si era divisa la sezione negli ultimi due anni: una positiva e prodiga alle esigenze della cittadinanza, l’altra alle prese con i cambiamenti umorali dello “scienziato della politica Geoli. Più volte è stato tentato difarmi politicamente fuori- racconta il segretario uscente compreso il tesseramento organizzato parallelamente al mio in occasione del congresso dell’aprile 2007. L’interesse di Geoli è solo quello di essere di nuovo eletto alle prossime amministrative”. Ci sarebbero quindi mosse elettorali alla base dei comportamenti dell’ antagonista politico di Angeletti, cosa che il dimissionario identifica con puntuali passaggi dal ritmo crescente: “Geoli in otto anni non ha mai presentato niente in consiglio comunale, ma si è sempre limitato a allinearsi alle proposte Ds e del sindaco; dopo le amministrative 2005 è entrato in maggioranza nonostante il parere contrario del direttivo del Pdci; ha lasciato l’incarico della  Comunità montana in favore di un compagno inadeguato a ricoprire la carica, Leonardo Santis, solo per assumere l’incarico Ato a suon di quattrini; si dimette e torna in carica dal ruolo di capogruppo di partito a suo piacimento”.  L’elenco delle motivazioni che inducono Angeletti a diffidare del suo ormai ex compagno di partito potrebbero sembrare sufficienti, ma il segretario uscente aggiunge: “Mi ha minacciato fisicamente e ha detto di risparmiarmi solo perché sono invalido”.


 

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