L’amministrazione Ansideri approva il bilancio previsionale 2015
L’amministrazionem Ansideri nella seduta consiliare del 30.1.2015, approva il bilancio previsionale 2015 del Comune di Bastia Umbra. Grazie al governo Renzi, il cui unico intento è svolgere pedissequamente i compiti impartiti da Bruxelles, il nostro Comune riceve in regalo un ulteriore taglio dei trasferimenti statali per circa 850 mila euro che, sommate ai 350 mila euro minimi previsti per le manutenzioni improcrastinabili, formano un deficit di bilancio di 1,2 milioni di euro da coprire a cura dei contribuenti bastioli! Non è difficile comprendere come tali minori trasferimenti statali siano anche la diretta conseguenza della mancata individuazione di coperture finanziarie degli 80 euro mensili, elargiti da Renzi da maggio 2014 evidentemente per vincere le elezioni europee, novella forma di voto di scambio.
L’amministrazione bastiola si è pertanto trovata di fronte ad un difficile bivio: tagliare i servizi o aumentare le tasse? Con i servizi già al minimo della sufficienza per una cittadina del nostro livello, l’unica strada perseguibile è stata l’aumento delle tasse agli inermi concittadini che nonostante la grave crisi ancora hanno il lusso di avere un reddito ed una casa. Pertanto si delibera l’aumento dell’addizionale IRPEF, l’aumento della TASI per gli immobili non prima casa, l’aumento della TARI, l’aumento di tutti i principali servizi comunali quali il trasporto scolastico, le mense scolastiche, i servizi ludico-sportivi (scuola di musica, impianti sportivi) e per finire i servizi mortuari, tutti aumentati mediamente del 15%.
Certamente si poteva fare meglio, magari mettendo insieme le idee della cittadinanza, come avviene all’interno del Movimento 5 Stelle. Non siamo favorevoli ad aumenti indiscriminati di tasse ed imposte, ma piuttosto ad un’attenta analisi dei costi di funzionamento del comune, evitando gli sprechi ed ottimizzando le risorse già presenti. Abbiamo espresso in Consiglio Comunale il nostro parere favorevole per l’aumento dell’addizionale Irpef che comunque colpisce chi un reddito già ce l’ha, ma abbiamo contrastato con forza la scelta di aumento della TASI (addirittura del 60%), tassa patrimoniale che colpisce anche chi non ha reddito. Questo aumento è stato applicato in maniera lineare, ad esclusione della prima casa, su tutte le aree residenziali, industriali, commerciali, artigianali, senza prevedere agevolazioni o esenzioni particolari, aggravando la pressione fiscale anche su un comparto per noi strategico come quello produttivo ed artigianale, aumentando i costi aziendali e disincentivando l’occupazione.
La nostra proposta è stata quella di individuare un’area sul territorio bastiolo, verosimilmente corrispondente alla zona industriale già edificata (o parte di essa), dove prevedere una sorta di zona franca sulla quale applicare un’aliquota TASI ridotta, ottenendo così un triplice effetto positivo: dare respiro al tessuto artigianale/industriale, incentivare l’insediamento di nuove imprese sul nostro territorio ed incoraggiare l’utilizzo degli edifici già costruiti che attualmente sono vuoti.
In questo pericoloso cambio di paradigma, sono ormai i Comuni a dover sostentare un Governo completamente inadeguato ed incapace di governare; assurdo!