Dopo la fumata bianca col Bastia, l’esperto attaccante ha già le idee chiare: «Lecito aspettarsi molto da noi»
Firma dopo le vacanze «Siamo d’accordo su tutto, torno e metto nero su bianco A Bastia non può pensare di lottare “solo” per la salvezza Vogliamo il riscatto entrambi»
di ROBERTO BARBACCI
BASTIA UMBRA – Una stretta di mano vale quanto una firma. Quella di Mattia Menichini a Bastia avverrà probabilmente a stretto giro di posta, giusto il tempo di fare le valigie e tornarsene a casa dalle vacanze. «Per ora però al mare sto bene», ammette l’esperto attaccante. Che ha trovata casa in una piazza che un po’ come lui ha una voglia matta di riscattare un’annata storta e avara di soddisfazioni. «Anche se la mia parte, quanto a gol realizzati, penso di averla fatta», aggiunge e sottolinea. Ma non è bastata per evitare la retrocessione della Nestor. «Un capitolo che fa ancora male, una ferita che posso considerare non ancora del tutto rimarginata. Quando è finita la stagione mi hanno chiamato subito diverse squadre, ma a tutte ho risposto in maniera garbata chiedendo di non contattarmi per lungo tempo, perché ne sarebbe servito parecchio per smaltire la delusione della retrocessione. Adesso sto un po’ meglio, certi pensieri a due mesi di distanza sono passati, ma mi resta il rammarico di non essere riuscito ad aiutare come avrei voluto la mia squadra». E un pizzico di rimpianto Menichini lo lega anche all’epilogo della sua esperienza a Marsciano: «Con la società non c’è stato modo di dialogare, anche perché in questa fase so che la dirigenza ha altri problemi a cui pensare. Magari di fronte a un progetto rinnovato nella forma e nella sostanza avrei anche potuto decidere di rimanere, ma onestamente non c’è stata alcuna trattativa. Auguro però alla Nestor ogni bene, convinto che col tempo ritroverà la categoria che più le appartiene».
MOTIVAZIONI E VOGLIA
Un auspicio sentito che Mattia rivolge anche al Bastia. Come la Nestore in cerca di un pronto riscatto, ma con la fortuna di avere già le idee chiare e programmi piuttosto ambiziosi. «Non conosco ancora la rosa, è presto per dire a cosa potremo ambire, ma è evidente che se ho accettato di venire a Bastia è perché penso e spero di poter fare un campionato di vertice. Lo dice la tradizione, lo vuole la piazza che so essere una delle più calde della regione. La retrocessione dalla D ha fatto si che si ripartisse quasi da zero, ma l’entusiasmo e la voglia di provare da subito a ritornare grandi non mancano». L’ha constatato parlando con Bartolucci, se ne è convinto ulteriormente dopo aver avuto il primo colloquio con il neo allenatore Michele Scapicchi. «Un ragazzo giovane e motivato, e che sono convinto saprà mantenere le attese. Avevo diverse opzioni in piedi, molte società mi hanno cercato, ma quando il Bastia ha bussato per me non ci sono stati più grossi dubbi. Una volta trovato l’accordo, una stretta di mano ha sancito il nostro matrimonio. Quando tornerò dalle vacanze spero di mettere tutto nero su bianco, ma io mi sento già la maglia biancorossa sulla pelle». ECCELLENZA CHE VALE Al resto, cioè al fabbisogno stagionale di reti, dovrà provvedere lui in prima persona. «Mi sento bene, ho ancora voglia di giocare e dimostrare quanto valgo. Gli anni passano, è vero, ma la fiducia nei miei mezzi è rimasta intatta anche dopo la delusione patita nell’ultimo torneo». Che a quanto sembra profilarsi potrebbe apparire ben diverso rispetto a quello che è alle porte: «Magari è presto per dirlo, ma credo che sarà comunque un’Eccellenza di assoluto livello. Per questo ho accettato l’idea di restare nella categoria, per di più approdando a Bastia che non credo si accontenterà di raggiungere una “normale” salvezza. Quando Agostino Milioto mi disse che magari Bartolucci avrebbe voluto che andassi da lui non c’ho pensato su due volte e l’ho preso in parola. Mi spiace che lui non faccia più parte della società, ma spero comunque di ripagare la fiducia che mi è stata data».
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