Ansideri replica al Pd. Il Pdl pensa alle vie legali
BASTIA UMBRA Si fa sempre più accesoin quel di Bastia lo scontro politico tra maggioranza e opposizione. Scontro che stavolta,però, rischia di finire a carte bollate. A scatenare la polemica alcune recenti affermazioni diffuse dalla segreteria del Partito democratico e relative ad alcuni manifesti che, secondoilPd, sarebbero stati pagati con soldi pubblici.Affermazioni alle quali replica personalmenteil sindaco Stefano Ansideri, che in una lettera indirizzata al segretario del Pd Vannio Brozzi fa notare come quei manifesti “riportano in calce che la stampa degli stessi è avvenuta a totale carico dei componenti della giunta e della
maggioranza”, sottolineando altresì che “questa amministrazione mai ha sperperato soldi dei cittadini e mai lo farà, avendo chiaro lo spirito di servizio che anima tutti i suoi componenti, i quali, tanto per fare un esempio, non utilizzano di solito i mezzi comunali e non ricevono rimborsi in occasione delle numerose trasferte connesse all’attività istituzionale”. “Lascio ai bastioli, che sicuramente sanno fare correttamente due più due – aggiunge il sindaco – le considerazioni su quello che ancora una volta rappresenta uno sterile e sciocco modo, da parte delPd, dimuovere critiche alla maggioranza, cercando di mettere in secondo piano gliimportanti risultati che, seppurein un periodo estremamente difficile, riesce a conseguire. Non siamo abituati a dire bugie ed è per questo – sottolinea – che
si sta valutando una eventuale azione giudiziaria volta a verificare se, quanto riportato nel comunicato ufficiale del Pd di Bastia Umbra (‘Non si può continuare a dire bugie ai cittadini’) possa costituire lesione della dignità dell’amministrazione e dei suoi singoli componenti”. Parole alle quali fa eco la nota del coordinatore del Pdl di Bastia Filippo Longetti, secondo il quale “a dire le bugie non è l’amministrazione di centrodestra,ma il Pd”, visto che “nel manifesto si riportano con esattezza cifre e dati che non sono soggetti a interpretazione, in quanto dati ufficiali pubblicati dal ministero, e non conclusioni di parte come vuol far intendere chi rappresenta il centrosinistra a Bastia”, ritenendo “che ci siano gli estremi per una querela per tutelare il buon nome dell’amministrazione e a difesa della verità”.
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