Bastia

Massacrato di botte e derubato

Bastia, l’uomo è stato rinchiuso nel bagno per cinque ore. Ora è ricoverato all’ospedale di Assisi



Dopo aver svuotato la cassaforte, fuga con l’auto della vittima


I malviventi hanno atteso che facesse ritorno a casa e lo hanno aggredito con mazze da baseball


LUCA FIORUCCI


BASTIA – Hanno atteso che facesse ritorno a casa. Nascosti nel buio del garage, quando l’uomo è sceso dalla sua auto, lo hanno aggredito a colpi di mazza da baseball e minacciandolo con delle pistole lo hanno costretto ad aprire la cassaforte. Poi sono scappati con la Bmw del proprietario di casa, dopo essersi impossessati anche dell’orologio d’oro. Il proprietario pestato violentemente era stato nel frattempo legato e chiuso nel bagno per guadagnare tempo nella fuga. Una rapina che appare però piuttosto anomala, soprattutto per le modalità in cui si è svolta. Le percosse subite dalla vittima farebbero pensare più a un vero e proprio agguato, un regolamento di conti anche se al momento riscontri in questo senso sono ancora al vaglio. A subire l’aggressione e la rapina, Giancarlo Abbiati, un imprenditore cinquantatreenne di Assisi, gestore di un night club di Collestrada e titolare di un’azienda che distribuisce video poker e flipper, residente da tempo a Bastia in una zona appena fuori dal centro. Abbiati vive da solo nella casa, una villa vicina ad altre case in una zona tranquilla anche se un po’ isolata Il colpo è avvenuto proprio al ritorno dell’uomo dal locale. Era l’alba di ieri mattina. A trovarlo, dopo cinque ore e mezzo, un suo dipendente che ieri mattina presumibilmente aveva un appuntamento con l’uomo. Aveva suonato il campanello senza avere risposta, poi accorgendosi che la saracinesca del garage era sollevata, si è insospettito e guidato dalle grida della vittima, è riuscito a soccorrerlo e portarlo in ospedale, dove l’uomo è tuttora ricoverato con una prognosi di trenta giorni. Dal pronto soccorso era partito poi l’allarme ai carabinieri di Assisi che
stanno conducendo tuttora le indagini. I militari sono sulle tracce di una banda, presumibilmente di albanesi, sei o sette secondo le prime ricostruzioni. Il gruppo di rapinatori che ogni probabilità sono entrati dal muretto che circonda l’abitazione. Un muretto dove manca ancora la recinzione. Per cui per i sette il compito non è stato particolarmente arduo. Una volta dentro hanno forzato la saracinesca del garage, collocato nel seminterrato e staccato dal blocco dell’abitazione. Una volta aperto il basculante, sono entrati e lì, nascosti, hanno atteso la loro vittima. L’ipotesi principale resta naturalmente quella della rapina, anche se l’eccessiva violenza, l’uomo ha riportato oltre a numerose tumefazioni in volto, anche la frattura di undici costole, farebbe ipotizzare un regolamento di conti, o a una punizione per qualche sgarro commesso. Sembrerebbe anche che la vittima abbia ricevuto delle minacce nei giorni scorsi, ma si tratta solo di ipotesi sulle quali i carabinieri provvederanno a fare chiarezza.
    

Exit mobile version