Bastia

Marcantonini, al cuor non si comanda

Promozione Il tecnico resta alla guida della Real Virtus: “Per me è come una famiglia”
PERUGIA (g.zin.) – Andrea Marcantonini dopo dieci giorni di riflessione ha fatto una constatazione chiarissima: al cuor non si comanda. Il tecnico è rimasto alla guida della Real Virtus Bettona, dopo che per un po’ di tempo aveva coltivato l’idea di abbandonare. “Impegni di lavoro, la famiglia, dice Marcantonini, e per questo avevo pensato di lasciare l’incarico di tecnico della prima squadra, e farmi da parte. Dopo un’attenta riflessione però ho deciso di continuare, perché la Real Virtus per me è come se fosse una famiglia”. Ora si riparte con obbiettivi bellicosi? “Il nostro obbiettivo è consolidarci nella categoria, e mai fare il passo più lungo della gamba, anche perché viste le situazioni contingenti, pensare di fare voli pindarici sarebbe deleterio”. Per il momento è arrivato il solo Lolli. E’ una campagna acquisti un po’ lenta, senza colpi quella della Real Virtus Bettona? “Ripeto la nostra intenzione è quella di confermare il gruppo storico, che l’anno scorso ha fatto molto bene, salvandosi senza patemi e rimanendo in corsa per un posto nei play off sino a due giornate dalla fine. La nostra stagione è stata positiva e vogliamo proseguire su quella scia. Ora stiamo cercando un centrocampista, un giocatore esperto, che possa ricoprire più ruoli sulla linea mediana e che conosca la categoria. Vogliamo agire senza fretta, perché di giocatori in giro ce ne sono tanti, e vogliamo scegliere quello giusto. Per il resto puntiamo a due sottoquota, due giovani classe ’93, che ci potranno tornare utili. Siamo in trattativa con la Nuova Fulginium per due ragazzini, mentre purtroppo dal Foligno non siamo riusciti ad ottenere quello che cercavamo”. Si parla anche di un possibile accordo con il Deruta? “E’ una società vicina, e personalmente vanto dei rapporti umani di gran valore con Maercello Pastorelli, col figlio Claudio e con Doriano Aglini, ma noi abbiamo un settore giovanile ancora troppo piccolo numericamente e quindi mi sembra prematuro parlare di sinergie e accordi. Il Deruta è una società seria e col tempo faremo qualcosa insieme”.

Corriere-2010-07-06-pag10S

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