Bastia

Mamma Rosy non ce l’ha fatta

La commessa è rimasta due giorni in coma Con lei in auto il figlio di 19 anni ancora ricoverato
LA TRAGEDIA

Rosy non ce l’ha fatta. Rosa Valentini, 48 anni e da tutti chiamata Rosy, cassiera Coop al centro commerciale Il Ducato, s’è spenta all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia dove era stata trasferita in massima urgenza dopo esser rimasta coinvolta in un terribile incidente stradale lungo la Ss 75 Centrale Umbra in zona Bastia. La notizia del decesso, registrato ieri mattina, è arrivata da fonti ospedaliere che hanno anche spiegato che il figlio 19enne che viaggiava con lei è ricoverato in Neurochirurgia. Lo schianto, nel quale sono rimasti coinvolti tre mezzi coinvolti, è avvenuto giovedì all’altezza dell‘uscita Umbriafiere Bastia. La donna è giunta in ospedale, soccorsa dal 118, in condizioni molto gravi tali da renderne necessario il ricovero in terapia intensiva. E in quella stessa maledetta mattina di giovedì lungo la 75 c’era stato anche un altro incidente che in quel caso aveva coinvolto sei veicoli, stavolta in prossimità di Ospedalicchio. L’area di entrambi gli schianti di giovedì era stata raggiunta da 118 e vigili del fuoco per le operazioni di soccorso e dalla polizia stradale per i rilievi e gli interventi in materia di viabilità. Rosa Valentini, non soltanto in forza del suo lavoro di commessa, era molto conosciuta, stimata e benvoluta a Spoleto e non solo. Aveva frequentato l’Itcg Spagna e giovedì, a quanto risulterebbe, stava accompagnando il figlio 19enne ad un appuntamento. In un momento di intasamento della viabilità, con conseguenti code c’è stato il violentissimo impatto che ha coinvolto anche un furgone. Poi la richiesta di soccorso, l’arrivo dell’ambulanza, dei vigili del fuoco e la Polstrada. Quindi la corsa, a sirene spiegate, in ospedale e il ricovero in terapia intensiva. Tutto è però irreversibilmente precipitato in 48 ore. Troppo gravi le conseguenze patite nello schianto e la donna non ce l’ha fatta. La notizia del decesso è rapidamente rimbalzata in ogni angolo dell’Umbria ed in particolare a Spoleto dove Rosy viveva e lavorava gettando tutti in un profondissimo dolore. In tanti si continuano ad interrogare sul perché di una tragedia così assurda. Una tragedia che s’è concretizzata in una giornata di luglio iniziata con serenità e velocemente precipitata divenendo dramma senza possibilità di ritorno. E sono state tantissime le persone che si sono volute stringere, direttamente e virtualmente, intorno al dolore dei familiari in un abbraccio di profondissimo cordoglio per una tragedia che lascia un vuoto incolmabile. Non ci sono parole è stato il commento più volte rimbalzato via social da parte di tante persone che hanno hanno conosciuto Rosy, ne hanno apprezzato la gentilezza, le doti umane e che con lei avevano intessuto legami che resteranno saldi per sempre. Gli accertamenti sullo schianto cui è seguito il decesso della 48enne di Spoleto proseguono. Sarà la ricostruzione dell’esatta dinamica dei fatti a spiegare ciò che è accaduto e perché, verificando anche eventuali responsabilità nei fatti.
Giovanni Camirri

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