Bastia

“Magnavino”lascia con polemica

Lo storico locale situato nel centro della città serafica ha deciso di trasferire l’attività a Bastia
Il proprietario: “Troppe multe e poca tolleranza sugli orari di chiusura”
di SILVIA FONTANA
ASSISI – “Magnavino” per il corso chiude i battenti a fine settembre. Non l’ennesima attività turistica che chiude in centro storico, ma un locale speciale per moltissimi. Mario Carli, creatore e gestore, ha reso “Magnavino” un locale alla moda molto frequentato e altrettanto amato. Da quando ha aperto il 23 aprile del 2007 è stato salutato come il posto che non c’era prima, compensazione agli anni bui in cui l’unico ritrovo per giovani e adulti del centro storico erano i bar sparsi per la città.
Ora a fine mese chiude e il suo pifferaio magico che ha attirato in questi anni nel centro storico habituè da Foligno e Perugia e ospitato personaggi famosi (da Morgan a Facchinetti, da Malika Ayanea a Irene Grandi) se ne va a Bastia dove “ho trovato – spiega lo stesso Mario – un’amministrazione aperta all’innovazione e disponibile con i giovani imprenditori come me”. Sì perché la storia di “Magnavino” si dipana tra i frequentatori e Mario da una parte e chi questo locale non lo ha mai ben visto e anzi osteggiato dall’altra.
Non è solo la crisi economica a pesare sulla decisione “ma anche altri fattori che contribuiscono a fotografare una realtà e una mentalità, quella assisana, ancora lontana dall’accettare modernità, innovazione come elementi di successo di un’attività commerciale. “Oltre alle difficoltà legate ai costi per il rinnovamento necessario per restare competitivi e quelli d’affitto, hanno giocato anche – racconta – le tantissime multe pagate negli anni frutto della totale mancanza di tolleranza da parte dei vigili rigidi sul rispetto dell’orario di chiusura”. Tutt’altra storia rispetto alla prima giovinezza del locale quando negli ani 80 il baretto era il centro nevralgico della vita sociale assisiana e la vita sociale assisana era il punto di riferimento di
quella di tutto il territorio. Adesso l’agonizzante vita notturna della città serafica ha i giorni contati. Per la felicità di chi, disturbato dalla confusione spesso “alticcia” ma sempre garbata, (mai una rissa in tre anni) con il sostegno dell’amministrazione e del suo braccio operativo, l’ordinanza sulla chiusura dei locali, ha finalmente ottenuto una vittoria permanete. Ma solo dal 29 settembre nella serata della grande festa di chiusura.

Exit mobile version