di TIMOTEO CARPITA
BASTIA UMBRA – La “guerra” è finita. Simona Carosati è stata sconfitta al ballottaggio da Stefano Ansideri (centrodestra), che si riconferma sindaco di Bastia Umbra, con un margine di 10 punti percentuali, circa mille consensi.
Andando a fare una breve analisi del comportamento e delle scelte dei cittadini al voto, si nota che Carosati ha ottenuto buoni risultati a XXV Aprile, Cipresso, Costano e San Lorenzo, ampiamente sopra il 50%, mentre è andata ben sotto il 40% nelle zone di via Pascoli e via Marconi, pure a Bastiola è rimasta sotto al 50%. Ansideri ha toccato il suo massimo nella zona di Via D’Annunzio superando il 70%.
Ma il confermato sindaco di Bastia ha avuto giusto il tempo di festeggiare nelle ore immediatamente successive all’ufficializzazione del verdetto che lo ha riconsacrato primo cittadino, che per lui subito si è aperta la partita della nomina della nuova Giunta. In queste ore si rincorrono voci che parlano se non di veri e propri scontri, comunque di un forte confronto all’interno della maggioranza di centrodestra appena rieletta.
Domenica sera, a risultata elettorale oramai acquisito, il primo a complimentarsi con Ansideri è stato il vicino sindaco di Assisi, Claudio Ricci, le cui posizioni politiche saranno numerosamente rappresentate nel nuovo consiglio comunale, visto che la lista Bastia Popolare, che si collega esplicitamente al suo movimento Umbria popolare già in campo per le elezioni regionali del prossimo anno, ha eletto ben 3 consiglieri: Fabrizia Renzini, Jacopo Cairoli e Francesco Fratellini.Proprio la Renzini, già assessore alla Cultura e alla sicurezza pubblica nella precedente giunta Ansideri, é risultata íl candidato più votato di tutte le 9 liste presentate, raccogliendo ben 302 preferenze. Per questa ragione sembra scontata la sua conferma anche nel gruppo degli assessori che saranno ufficializzati dal sindaco nei prossimi giorni.
Per quanto riguarda altri “papabili”, si continua a fare il nume di un giovane, Giulio Provvidenza, che già prima del voto del 25 maggio aveva il vento in poppa e che dopo aver ottenuto il buon risultato di 122 preferenze e l’elezione in consiglio comunale si conferma uno dei protagonisti di questa tornata elettorale. Restano, ovviamente, in prima linea i candidati più votati: oltre a Cairoli e Fratellini, anche Degli Esposti, Roscini e Timi della lista civica del sindaco, Franchi e Passati di Forza Italia, Santoni di Fratelli d’Italia.
Ansideri si potrà prendere ancora vari giorni prima di ufficializzare la sua squadra, se si considera il dato che dei tre Comuni umbri che erano governati dal centrodestra (oltre a Bastia anche Gualdo Tadino e Orvieto) questo è l’unico che il centrosinistra non riconquista Ansideri, comunque, è stato affiancato dal nuovo primo cittadino di Perugia e da quello di Spoleto.
Minoranza variegata, fari puntati su M5s
Da capire come si colloca l’ex candidato a sindaco grillino rispetto al resto dell’opposizione
BASTIA UMBRA – Un’opposizione abbastanza variegata e non più rappresentata da un partito o comunque da una sola area di riferimento. È l’altro risultato che queste elezioni comunali 2014 consegnano anche a Bastia Umbra. Era già successo alle comunali 2011 di Assisi, con la presenza di 3 candidati sindaco che, sommata alle ulteriori frammentazioni dell’opposizione, ha portato nella città del Poverello alla presenza di 4 minoranze diverse in 6 scranni. A Bastia Umbra nei seggi della minoranza appena uscita dal voto siederà per la prima volta il Movimento 5 Stelle. Sarà interessante seguire l’approccio dell’ex candidato sindaco grillino Marcello Rosignoli, alla sua prima esperienza amministrativa, nei confronti del resto della minoranza, oltre che della maggioranza. Dando uno sguardo rapido ai flussi si può notare che l’elettorato del M5S in gran parte non è tornato a votare al ballottaggio di domenica scorsa, ma ora il proprio rappresentante dovrà studiare le carte e i provvedimenti dell’amministrazione e capire se sia possibile o meno coordinarsi col centrosinistra, l’altra parte dell’opposizione. Qui la situazione è molto fluida e in movimento. Ramona Furiani, la seconda degli eletti del Pd con 241 preferenze, ha affermato che «se non governi il cambiamento ne vieni travolto. In questa frase trovata in rete trovo la sintesi di ciò che è avvenuto a Bastia. Pd di Renzi non può essere rappresentato da chi in questi anni ha condotto battaglie conservatrici».