Bastia

Ma perché la domenica mi lasci sempre sola?

BASTIA – Non fai neanche in tempo a fare le prima domanda canonica alla moglie che sarà la protagonista della rubrica, che il marito scherzosamente, ci tiene a precisare “Non ho scheletri nell’armadio”.
Grazie Loris per la puntualizzazione, ma la persona che ci interessa è Valentina, è lei che dovrà dircelo. E la signora Gambacorta non si tira indietro, anche lei una tipa che in quanto a simpatia non scherza e parlando della passione che anima le loro giornate sempre piene, dice: “Praticamente ci sono giorni che ci si incontra per andare a dormire insieme e magari succede che siamo pur talmente tanto stanch che non si fa in tempo ad appoggiare la test sul cuscino che “bum” ci addormentiamo quindi figurati. Ma,parte tutto, devo dir che mi piace aspettarlo dopo gli allenamenti per cenare insieme anche se sono le dieci della sera”.
Una coppia scoppiet tante, grande affiatamento e simpatia, lei lo segue ovunque e lui gli dedica i suoi gol: “Cerco di non mancare mai, anche perché devo confessare che il calcio mi piace da sempre, con lui ho iniziato a frequentare gli stadi assiduamente e mi diverto pure, la domenica non la cambierei davvero. Anche quando le cose non vanno bene che arrivano le osservazioni un po’ più colorite e non troppo carine nei suoi confronti, se non fa gol per esempio; ma io non mi scaldo, capisco che questo ambiente è così e non me la prendo, anche perché so che lui non vorrebbe e se lo sapesse mi rimprovererebbe. Parliamo molto di ciò che vive lui con il calcio, vivo io stessa l’atmosfera che vive lui: di ansia prima delle gare, di gioia se la partita va bene, di amarezza se va male e tutto il resto. Per me è impossibile non entrare in quelle dinamiche. Poi a volte con me viene allo stadio anche sua madre Ornella.
I gol? Me ne ha dedicati molti, ma mai platealmente, anche se sa che sono lì, non è il tipo che si mette a fare dichiarazioni in pubblico, si gira verso di me e io so quello che vuole dirmi. Devo dire che ha fatto anche dei bellissimi gol. Una volta quando giocava a Montone fece una tripletta: un’emozione unica, quello forse fu il periodo più bello”. Si conoscono da sette anni, sposati da tre, con l’idea di allargare la famiglia: “Ci stiamo pensando…”, dice in una momentanea folata di timidezza Valentina, che poi ci tiene ad aggiungere: “E se arrivasse un maschietto sarei contentissima e magari mi piacerebbe pure che diventasse un calciatore”.
Sarà una mamma con le idee chiare, ma anche lui però, perché ripetici quand’è che smetterà di giocare? “Quando non riuscirà più a calciare il pallone…”. Appunto. “Non credo che stia pensando ad una carriera come allenatore o cose simili, è uno che vuole scendere in campo. Si fa coinvolgere molto e a volte addirittura si trasforma quando gioca. Per esempio si accende facilmente. Anche a casa succede, ma gli passa tutto in pochi minuti e non porta rancore a nessuno, questo secondo me è un grande pregio.
Poi sinceramente? Anche a me mancherebbe il calcio e le domeniche allo stadio, in fin dei conti abbiamo anche incontrato tante persone alle quali ci siamo legati molto: cene, scherzi, telefonate e tante risate”.

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