Bastia

L’uomo che sa parlare al contrario

La spiegazione del neurologo Cocchi: “Dote dovuta a un particolare sviluppo dell’emisfero destro del cervello”

Marco Casadei lo ha scoperto a 6 anni: “Ho sempre avuto anche una memoria incredibile”

di Cristiana Costantini

Ci sono persone in grado di utilizzare un linguaggio inconsueto, che incuriosisce e stupisce chi le ascolta. Come Marco Casadei, 33enne nato ad Assisi, che sa parlare perfettamente al contrario. Si tratta del cosiddetto “mirror speaking” – cioè “parlare allo specchio” – un’abilità innata che possiedono in pochi e che in genere si palesa in età infantile, all’improvviso e in modo del tutto naturale. “Ero piccolo, avevo sei anni quando mi resi conto di saper invertire le parole che leggevo o che sentivo, in maniera automatica”, racconta il giovane: “la prima volta ero in auto con i miei genitori e davanti a noi c’era un camion con una grande scritta: la guardai e di punto in bianco la lessi al contrario, ad alta voce e senza difficoltà. Loro ne rimasero sorpresi. Da quel momento, almeno per me, diventò una cosa normale: mi veniva spontaneo invertire il cognome delle persone, le vie, il nome di tutto ciò che vedevo”. Qualcuno davanti ad una capacità simile sarebbe tentato di farsi il segno della croce: recitare al contrario alcune preghiere, infatti, è comunemente considerato un rito satanico. Ma in realtà non c’è alcun aspetto esoterico in tutto questo, niente di losco. E la scienza lo dimostra. Secondo quanto spiegato in diverse interviste dal neurologo emiliano Renato Cocchi, che da anni studia il fenomeno, tale dote è dovuta ad un particolare sviluppo dell’emisfero destro del cervello. Questo, a differenza dell’emisfero sinistro – in cui i dati percepiti vengono elaborati in maniera analitica e razionale secondo schemi e criteri logici – è sede della creatività, dell’irrazionalità, della memoria visiva. “Già da bambino avevo una memoria incredibile: ricordavo lunghe sequenze di numeri e un’infinità di date storiche, ma in matematica non brillavo, i calcoli non facevano per me. I professori volevano saperne di più e i miei compagni di scuola mi tormentavano, erano curiosi e mi chiedevano di capovolgere le parole più assurde. Si stupivano del fatto che riuscivo a farlo con estrema semplicità, senza pensarci. Erano anche particolarmente interessati alle parolacce al contrario”, ricorda sorridendo. Oltre ad invertire parole ed intere frasi, Marco sa anche cantare al contrario e a tal proposito ci racconta un episodio che alcuni anni fa lo ha visto protagonista in Puglia: “Ero in un villaggio vacanze,  per concedermi  qualche giorno di relax. Ma in breve tempo si sparse la voce che sapevo parlare al contrario e gli animatori mi chiesero di partecipare ad uno spettacolo organizzato da loro, in cui si esibivano persone con particolari doti canore, di ballo e recitazione. Io cantai l’inno d’Italia al contrario: la gente era meravigliata, fu un successo”. Marco, dopo il diploma di maturità, decide di dedicarsi al mondo del lavoro: da quattordici anni è cotitolare de “La Gargotta”, pub pizzeria di Bastia Umbra. “I clienti si ricordano di me proprio per questa mia capacità e mi fermano spesso chiedendomi di parlare al rovescio”, racconta il giovane, che aggiunge: “vogliono sape- re come ci riesco, ma io stesso non so spiegarmelo. E’ come se ci fosse un sensore dentro di me che capovolge simultaneamente tutto ciò che sento e che leggo. Ma ormai non mi faccio più domande: questo sono io e saper parlare al contrario è la mia particolarità”. Marco, incoraggiato dalla nipotina, ci svela il suo sogno: “Mi piacerebbe partecipare ad un talent show televisivo. Questa dote potrebbe venire apprezzata da un pubblico più ampio, magari mi vedrete in tv”.

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