Bastia

L’uomo «anti-alcool» parla perugino

Salute e innovazione: il segreto del test monouso brevettato da Pietro Caimmi



MERCATO 
«Comprano da noi a Bastia farmacie polizia e tabaccai» 

— PERUGIA —
DI FRONTE ai test che misurano il tasso alcolico un cocktail vale l’altro. Ma il guidatore non sa che non tutti uguali sono gli alcooltest. E’ il cromo, una sostanza pericolosa se assunta in certe quantità, a fare la differenza. E l’alcooltest usa e getta brevettato dal perugino Pietro Caimmi non ne contiene affatto. Per questo da quattro anni ne produce migliaia: un fatturato in crescita per il perito fisico con la passione del marketing, nato nel capoluogo 54 anni fa. La sede della «Alcooltest marketing Italia» è a Bastia Umbra, dove Caimmi vive da 15 anni con la famiglia.



Come è nata l’idea del test?
«Io lavoravo già nel settore commerciale della farmaceutica, ma un giorno vidi alla tv che c’erano dei kit per non rischiare la vita e la patente. Fiutando il mercato mi sono lanciato. Non ho mai amato però lavorare con sostanze tossiche, perciò con un amico chimico in 6 mesi ne abbiamo inventato uno senza cromo. Era il 2003».


Dove la sperimentazione?
«Alla Polizia di Perugia. Il test veniva usato prima dell’esame probatorio con l’etilometro. Di lì abbiamo avuto l’ok a entrare sul mercato».


E a chi arriva il prodotto?
«A Perugia, nelle farmacie comunali, ma anche la municipale è stata nostra cliente. Poi un distributore di Città di Castello lavora con i tabaccai. L’ultimo in Umbria ad acquistare è stato il Comune di Marsciano, a luglio. Poi abbiamo in concessione anche etilometri ufficiali e test antidroga americani, venduti in tutta Italia».


Come si presenta il settore?
«E’ un business che va tantissimo e la concorrenza straniera non sempre è corretta. Ci sono altri 6 o 7 competitori nazionali importanti. Ma essenziale è l’aggiornamento continuo. Per questo collaboriamo con le istituzioni. Siamo in contatto con l’Istituto superiore di sanità per far approvare nuovi protocolli di diagnostica. Ci assicuriamo così il mercato e la stessa azienda produttrice apporta modifiche per noi».


Le prossime sfide?
«Mettere a punto il nuovo test salivare antidroga, con tampone meno invasivo e aumentare i servizi con la medicina dello sport e del lavoro. Le Cartiere di Fabriano si servono già da noi per i test antidroga, come la Federazione italiana motonautica».


Tornando all’alcool test monouso, sembra non sia decollato in città.
«Credo che la Regione non abbia investito abbastanza in promozione dell’autocontrollo».


E lei, invece, con le sue figlie ventenni?
«Loro, per fortuna, il sabato sera non si mettono in strada per andare a ballare a Riccione».
Marta Gara

 CONCORRENZA 
 
Azienda umbra si lancia con kit d’importazione
 
— PERUGIA —


UN MERCATO agguerritissimo quello dei test anti-droga e quelli che misurano il tasso alcolico: un modo rapido per assicurarsi una guida senza pericoli. Almeno è questo che propagandano in molti.Nel business della sicurezza anche aziende umbre si cimentano. Se la «Alcooltest marketing Italia» di Bastia produce i kit antialcool, la «Energyline srl» di Ellera di Corciano li importa dalla Germania. I clienti del pratico monouso? Pub, autoscuole, tabaccai e istituzioni.
M.G. 

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