Nel pomeriggio di oggi, nella cattedrale di Foligno, i funerali di Tini. Per il giovane di Bastia programmati domani a San Michele arcangelo
Il fascicolo per omicidio colposo si arricchisce di nuovi rilievi sulla dinamica dell’incidente
UMBERTO MAIORCA
PERUGIA – Quattro i veicoli coinvolti, tre vetture e un furgone, con una delle automobili che si è incendiata dopo l’impatto contro il furgone. All’origine dell’impatto, una sbandata di una delle auto, forse per distrazione.
La notte di sangue sulla superstrada 75, come noto, ha portato via Mirco Capitanucci di Bastia e Stefano Tini di Foligno, e ferito gravemente altri due conducenti. Dopo il dolore della prima giornata seguente l’incidente, è giunto il momento del saluto, del distacco. I funerali di Stefano Tini, nostro collega al Giornale dell’Umbria, si tengono oggi, alle 15.30 nella cattedrale di Foligno. Quelli di Mirco, invece,sono programmati per domani, sempre alle 15.30 nella chiesa di San Michele arcangelo di Bastia Umbra.
Originario di Perugia, Stefano Tini era un grafico del Giornale dell’Umbria e stava facendo rientro a Foligno. Un figlio di quattordici anni, Tini abitava da solo in un appartamento a San’Eraclio. Terribile è stata la morte riservata dal destino a Mirco Capitanucci, 21 anni residente a Bastia con i genitori. Il papà ha una falegnameria dove Mirco lavorava. Una sorella più giovane, Mirco si è trovato davanti il furgone e non ha potuto fare nulla se non schiantarsi contro. Un momento triste per quanti hanno conosciuto entrambe le vittime di quella tragica notte sulla superstrada. Una fatalità che è anche al centro di un’inchiesta della Procura. Un fascicolo aperto per omicidio colposo, a carico di ignoti (nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati). La dinamica è ormai appurata: la Peugeot 307 station wagon condotta dal 25enne folignate Cristiano Castellani residente a Sant’Eraclio, poco prima della mezzanotte stava percorrendo la Statale 75 in direzione Perugia-Foligno. Forse per una distrazione, a causa dell’ora tarda e della scarsa illuminazione, ha tamponato un furgone Iveco che seguiva la stessa direttrice di marcia. A guidarlo c’era Charles Dasse Douhore, 45enne originario della Costa D’Avorio, ma residente a Perugia. La vettura ha proseguito la sua corsa sulla destra della carreggiata, fermando la sua corsa contro il guardrail che circonda l’uscita.
Il camioncino, invece, è finito nella corsia di sorpasso. Ha urtato violentemente il muretto spartitraffico e poi si è ribaltato. Su quel groviglio di lamiere, troppo tardi per evitarle, sono piombati Stefano e Mirco. E per loro non c’è stato scampo.
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