Bastia

L’ultimo saluto a De Nigris In lacrime l’Umbria del calcio

Era arrivato ad Assisi nel 1982 dal Genzano, ha cominciato ad allenare alla fine degli anni ‘90
Il tecnico nato a Roma si è spento il giorno di Pasqua

In questa stagione era alla guida dell’Angelana in Eccellenza

di Leonello Carloni
BASTIA UMBRA – Si è spento, purtroppo nella tarda mattinata di Pasqua a 51 anni,il noto allenatore Stefano De Nigris, in questa stagione sulla panchina dell’Angelana. Una breve ma micidiale malattia, lo ha tolto in fretta dall’affetto della sua famiglia e dai campi sportivi della regione la cui presenza non passava mai inosservata. Personaggio sempre disponibile, rispettoso delle idee altrui aveva il pregio di far giocare alle formazioni da lui allenate un bel calcio,gradito oltre che dagli addetti ai lavori anche dagli spettatori. Molto apprezzato anche dagli stessi colleghi con il quale non si sottraeva mai ad un confronto leale sulle metodologie che ognuno aveva in mente di adottare.Nato a Roma, De Nigris, era diventato a tutti gli effetti un umbro acquisito. Nell’estate del 1982 l’Assisi allora in serie D allenata da Carlo Antonio Buzzi lo prelevò dalle file del Cintya Genzano, agguerrita formazione che il campionato precedente aveva portato il Foligno allo storico spareggio di Siena (16 maggio 82), Dopo l’Assisi,De Nigris, ha indossato pure le casacche del San Sisto, La Castellana, Nuova Virtus Spoleto eNocera. Versola fine degli anni 90 in punta di piedi iniziò l’attività di allenatore nell’Ospedalicchio di Guglielmo Gallerani, società con cui vinse subito il campionato di Seconda categoria. Quel suo exploit non sfuggi ai presidenti dell’Angelana, Renato Betti e Lucio Tarpanelli che decisero di affidargli la squadra in Promozione. Il terzo posto finale dietro le corazzate Todi e Spoleto lo portò diritto in Eccellenza con la Pontevecchio di Giuseppe Palmerini. Successivamente è stato alla guida dell’Arrone (due volte), Bastia,Nestor, Sant’Enea,Nuova Gualdo, Città di Castello,Todi con cui vinse la Coppa Italia battendo in finale il Trestina e prima di far ritorno sulla panchina dell’Angelana un’altra positiva esperienza con gli Allievi del Foligno.
Da ieri Stefano De Nigris, riposa nel cimitero di Bastia ma la sua figura resterà per sempre impressa nella memoria di tanti giocatori, sportivi, colleghi e addetti ai lavori.
A BASTIA UMBRA

Repace e Palmerini ai funerali Lettera di addio dei giallorossi

BASTIA UMBRA – Tantissima gente con il cuore colmo di emozione, ha dato l’ultimo saluto a De Nigris nella chiesa di San Michele Arcangelo a Bastia. Oltre ai giocatori dell’Angelana ei tanti ragazzi del settore giovanile giallorosso, c’era un po’ tutto il movimento calcistico regionale, con il presidente Luigi Repace, accompagnato dal consigliere di Lega,Giuseppe Palmerini,legato a De Nigris da un profondo rapporto di stima reciproco.Tantissimi anche i suoi colleghi allenatori, come tanti i presidenti di club in cui De Nigris aveva lavorato. Al termine, toccante la lettera di addio letta da Luca Bordichini con cui i giocatori dell’Angelana,hanno ringraziato il loro mister.

Il mister ha lottato sempre con i giocatori al suo fianco

IL CONDOTTIERO

Quell’abbraccio che mai nessuno dimenticherà

SANTA MARIA DEGLI ANGELI Da novembre quando gli è stata diagnosticata la malattia, De Nigris non si è abbattuto. E’ voluto tornare in panchina, pur con un fisico provato, un viso scavato, ma quel sorriso che non è mai mancato.Bellissime le immagini della sua squadra, la sua Angelana, coi suoi giocatori che dopo un gol, sono corsi addosso alla rete, dove lì dietro c’era Stefano dentro la macchina, per non prendere freddo a seguire la partita. Era una domenica polarre, De Nigris è sceso e quella rete è come venuta giù. Quell’abbraccio, quel calore hanno un valore inestimabile e indimenticabile. Un legame forte, un feeling indissolubile con l’Angelana, con Santa Maria Degli Angeli. Ci abbiamo sperato tutti, negli ultimi tempi, quando le notizie davano un brusco peggioramento sulle condizioni del tecnico, che San Francesco, magari dalla Porziuncola, si potesse modificare il destino,mutare una situazione compromessa. Ha perso la sua battaglia De Nigris, un tecnico, un uomo di sport, che ha sempre creduto nei valori veri di un calcio.L’aveva sempre detto agli amici più stretti,chelo sport,il calcio,la settimana di allenamenti,l’odore dell’olio canforato degli spogliatoi, lo sbattere dei tacchetti e l’appello dell’arbitrolo avrebbero aiutato a tenere a bada quel malaccio. E’ andata male, Stefano ha perso la sua battaglia. Dall’alto, perchè da lassù, dai cieli sopra il Subaio, De Nigris non si allontana da noi sportivi, ci guarderà, ci seguirà e starà vicino agli sportivi e a tutti i giocatori che hanno di cuore e doverosamente ieri per gli hanno dato l’ultimo saluto. Ciao Stefano, ti vogliamo bene.
Gianluca Zinci

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