Massaro, ristoratore umbro, bloccato insieme al figlio nelle campagne di ykolaiv. La compagna: “Troppo pericoloso scappare”
di Alessandro Antonini
PERUGIA E’ ancora bloccato in Ucraina, sotto le bombe, insieme al figlio in una zona rurale. Sono arrivati lì dopo essere scappati da Mykolaiv, in autostop.
Luigi Massaro, 64 anni, nativo di Valtopina e Alexander, 17 anni, sono in contatto con la Farnesina ma al momento sono intrappolati in una delle zone di guerra più calde.
Il luogo dove hanno trovato rifugio, una casa con bunker sottostante, si trova in una zona di compagna. Al momento la precisa ubicazione non è nota, per garantire l’incolumità dei due umbri. Massaro per alcuni giorni, fino all’inizio di marzo, ha risposto ai messaggi via whatsapp ma poi ha desistito sempre per ragioni di sicurezza. “Sentono i sibili dei missili che passano sopra la loro testa, per il momento è troppo pericoloso per loro spostarsi e sono costretti a restare lì”, spiega la compagna, Oksana Dovganyuk, 47 anni, di origine ucraina: lei è riuscita a tornare in Italia da dove si trovava, a Khmilnyk, vicino al confine polacco, al momento della notizia dell’arrivo delle prime truppe russe. Al primo allarme è partita e ha varcato la frontiera. Il compagno e il figlio invece erano Mykolaiv, a 30 km dal Mar Nero e 130 km da Odessa: lì i carrarmati erano già entrati in città e non sono riusciti a raggiungere la frontiera. Massaro, l’ultima volta che è stato sentito, ha spiegato di essere “in contatto continuo con la Farnesina” che lo ha “geolocalizzato” e per ora gli ha detto di “non spostarsi”.
In Umbria insieme ad Oksana gestiva due ristoranti, l’osteria Flamingo di Campello sul Clitunno e il Flamingo di Bastia Umbra. Ora è la donna che porta avanti le attività.
Il 64enne ha anche fatto sapere di essere diabetico e di avere bisogno di scorte di medicine.
“Il primo bombardamento nella nostra città – aveva detto Massaro al Corriere dell’Umbria – ha interessato l’aeroporto militare. Mykolaiv è una realtà da mezzo milione di abitanti e ci sono tante fabbriche e punti di interesse militare. Ho capito subito che eravamo in pericolo. Per questo ho messo in sicurezza mio figlio facendolo partire per un posto sicuro e poi l’ho raggiunto in autostop. Restiamo qui in attesa di una tregua – ha sapere Massaro – e ci è stato consigliato di non rivelare il luogo in cui ci troviamo per questioni di sicurezza”.
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ospite a Che tempo che fa su Rai 3, ha detto che sono in tutto 276 gli italiani rimasti in Ucraina e che la maggior parte di questi ha deciso di rimanere sul teatro di guerra. Per i casi più gravi “stiamo lavorando alacremente e continuiamo a fare evacuazioni”, ha detto il ministro: quello di Massaro è uno di questi. “Luigi racconterà tutto una volta tornato in Italia: è quello che sta cercando di fare ma in questa fase è troppo pericoloso”, continua Oksana. “Ancora non ci sono corridoi umanitari sicuri e non di rado nella stessa zona in cui si trova il mio compagno hanno colpito civili in fuga in auto o in fila in strada”, conclude Oksana, che nel frattempo ha organizzato una raccolta viveri per i profughi suoi connazionali e ha anche messo a disposizione l’abitazione di famiglia, a Capodacqua di Foligno, per ospitare i rifugiati ucraini. Al momento, fa sapere, conta sei ospiti, tutti già segnalati alla polizia di Stato.
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