Bastia Lillocci: Criscuolo dimentica le accuse di inefficienza che portò alla sua rimozione dall’incarico di assessore


di MASSIMILIANO CAMILLETTI


BASTIA UMBRA – “Scurdammoce ‘o passato” sembra essere la parola d’ordine con la quale il candidato sindaco della sinistra Antonio Criscuolo sta cercando affannosamente di rimettere in piedi i cocci di una coalizione mandata in frantumi anche e soprattutto dal fuoco incrociato tra i vecchi e gli attuali amministratori. Ne è convinto il direttivo dell’Udc. “Criscuolo – spiega Armando Lillocci – dà il buon esempio spazzando dalla mente l’umiliazione dell’accusa di inefficienza che portò alla sua rimozione dalla carica di assessore ai Lavori pubblici, mentre ai soliti amanti del potere basta la promessa di qualche nuova poltrona per farsi passare ogni mal di pancia. Anche gli ex sindaci, come era facilmente prevedibile, sembrano essere disposti ad avere qualche vuoto di memoria. Criscuolo, attaccato al telefono 24 ore su 24, vorrebbe diffondere il virus dell’amnesia anche tra la gente ed allora noi consigliamo ai cittadini un antidoto infallibile: consultare sul sito internet del Comune di Bastia il programma che l’attuale maggioranza avrebbe dovuto realizzare in questi cinque anni. E’ un programma ancora tutto da realizzare. Si parla di adozione del Piano regolatore generale, di completare la strada rivierasca con relativo sottopasso ferroviario, di potenziare lo scalo ferroviario di Bastia Umbra, di realizzare i sottopassi ferroviari in via Firenze, via San Rocco e via Irlanda, di realizzare un polo scolastico nell’area ex Deltafina, di completare l’area circostante la Piscina comunale con la realizzazione di altri impianti sportivi e ricreativi, di realizzare un’area commerciale nell’area ex mattatoio, di un auditorium e centro espositivo presso l’ex chiesa Sant’Angelo, di una nuova sede per la biblioteca comunale, del palazzo della Cultura e di quello della Salute, della nuova scuola di XXV Aprile, di sistemazione della piazza di Ospedalicchio e di tanto altro ancora. Ma l’unica opera – prosegue la nota – a vedere la luce è stata quella più contestata dalla gente: il sottopasso di via San Rocco”.

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