Bastia

Luci e ombre sul turismo,la ricetta della Pro loco

Bettona L’analisi

BETTONA – La Pro loco di Bettona, diretta da Leandro Reali, si interroga su come e quanto fare per lo sviluppo turistico della città etrusca. Il presidente, partendo dalla constatazione che durante la Pasqua si è registrata una consistente presenza di turisti che hanno soggiornato nelle strutture ricettive del territorio comunale, ha rilevato che moltissimi sono saliti fino al centro storico soltanto per una visita. “I problemi – precisa il comunicato della Pro loco – cominciano quando i turisti raggiungono il centro e cercano di organizzare un giro per poter vedere tutto quello che il borgo offre”.
L’offerta monumentale non è da poco. Il museo archeologico, la pinacoteca comunale, le chiese, l’oratorio di Sant’Andrea e i tanti scorci sulla valle umbra. Purtroppo, il più delle volte la visita dura solo qualche minuto: il tempo di un caffè e poi si riparte .Il presidente non manca di sottolineare che “è evidente che manca un contatto con i turisti, un punto di partenza, un punto dove i turisti possano essere informati eorganizzati.La Pro loco fa quello che può con il suo ufficio che resta aperto però solo grazie alla buona volontà di qualcuno”. A fronte di chiese (di cui una è in restauro) che hanno momenti di chiusura che non coincidono con quelli del museo e dell’oratorio. Questi ultimi hanno orari non codificati. Per cui la Pro loco insiste sulla necessità di “trovare un coordinamento tra l’amministrazione comunale e tutti gli altri soggetti interessati, a cominciare dalla Pro loco, che ha già dichiarato in più occasioni la propria disponibilità . Diventa indispensabile un punto di informazione dove il visitatore può essere indirizzato verso un itinerario cittadino, ricevendo anche del materiale turistico–informativo”.
“E allo scopo – aggiunge Reali – si potrebbero organizzare, magari nei momenti con più affluenza, delle visite guidate per far scoprire i posti più nascosti, le curiosità e gli scorci più suggestivi del paese, oltre al suo patrimonio artistico-culturale che non ha niente da invidiare ai centri più gettonati dell’Umbria. Una storia come la nostra – conclude il presidente – non può essere lasciata sonnecchiare, ma deve essere gridata con tutte le forze. Il sasso nello stagno è stato gettato, speriamo che si possano costruire insieme cose importanti”.
GIOVANNI ZAVARELLA

Exit mobile version