Bastia

«Lucciole» della lap dance

L’OPERAZIONE Manette per sfruttamento della prostituzione delle ballerine 
 
I carabinieri hanno piazzato le telecamere al «Bora bora» di Bastia
Cinquanta euro per una «prestazione artistica individuale» nei privée del locale Durante il blitz gli investigatori hanno sequestrato 1.500 euro 
L’indagine è partita da una visita dei militari dell’Ispettorato del lavoro di Pistoia che avevano riscontrato irregolarità



 
PERUGIA — Doveva essere semplicemente un locale sexy. Teatro di quella lap dance importata dagli Stati Uniti. Ma al «Bora bora» di Bastia Umbra (balzato alle cronahce dopo l’avventura dell’albanese ubriaco), come sembra in altri locali del centro Italia, le telecamere dell’Arma dei carabinieri hanno filmato molto di più di un semplice ballo erotico.
Gli investigatori hanno ora in mano gli indizi che le ragazze della lap dance non si comportavano da semplici ballerine ma che venivano dislocate tramite un’agenzia costituita ad hoc.
E che i gestori e i vigilantes interni — compreso un ex militare — sapevano tutto. O, meglio, organizzavano gli spostamenti delle ragazze, i nuovi arrivi, i loro compensi, la loro sistemazione nei periodi di permanenza in Umbria.
Cinquanta euro per dieci minuti di lap dance nei privée (o meglio «prestazioni artistiche individuali»).
L’occhio elettronico ha filmato che non si trattava di balli, ma di vere e proprie prestazioni sessuali. Le intercettazioni telefoniche avrebbero fornito le conferme di quello che per primi i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Pistoia avevano già capito nel corso di un controllo svolto nell’estate scorsa.
In quell’occasione per i gestori scattò qualche sanzione per varie irregolarità. Ma con 2.200 euro di multa se la cavarono. Il peggio era passato.
E invece da lì iniziò l’inchiesta condotta da carabinieri e guardia di finanza e coordinata dalla procura di Perugia.
Ieri gli investigatori sono andati a bussare al «Bora bora» e hanno sequestrato anche 1.500 euro provento — secondo l’accusa — dell’attività illecita.
Con la perquisizione sono scattate le manette.
Cinque in tutto di cui uno ai domiciliari. Si tratta di P.D.P. a capo di una catena di locali sexy tra l’Umbria e la Toscana e residente tra Massa e Montecatini, di L.B., di Foligno, di A.P. di G.C. e di D.D. (finito ai domiciliari) e residente ad Assisi.
L’accusa sarebbe quella di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Contestualmente carabinieri e finanza avrebbe svolto dei controlli in altri locali del «giro» sexy e presso l’agenzia, anche questa in Toscana, che reclutava le ragazze, molte straniere, ballerine professioniste disposte però — secondo l’ipotesi accusatoria — ad accontentare i clienti.
Ma che si trattasse di incontri particolari lo annunciava lo stesso presentatore delle serate al «Bora bora».
I vigilantes del locale invece avrebbero chiuso un occhio quando, durante i controlli nei privée, non potevano non accorgersi che ragazze e cliente andavano ben oltre il ballo.
Nei giorni scorsi al disco sexy «Bora Bora» — nella zona insutriale di Bastia, vicinissimo alle 75 Centrale Umbra — si è esibita in anteprima nazionale la pornostar Karma e il locale ha fatto il pieno, anche tra i giovanissimi.
L’operazione è comunque tuttora in corso e maggiori particolari saranno forniti oggi dagli investigatori.
Erika Pontini


 



 IL PRECEDENTE 
 
Due settimane fa l’albanese ubriaco tentò di entrare con la ruspa


 
PERUGIA — Era già nel mirino di carabinieri e finanza il «Bora bora» quando due sabati fa a B.R., autotrasportatore albanese, residente a Deruta, non andò giù di essere stato allontanato dal locale perchè aveva alzato troppo il gomito.
La sua incredibile vicenda, con tanto assalto al disco sexy munito di ruspa gli è costata alla fine un anno e otto mesi di reclusione, 800 euro di ammenda e arresti domiciliari al termine del processo che si era svolto per direttissima davanti al giudice unico della sezione distaccata del tribunale ad Assisi.
Furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento le accuse contestate dal pubblico ministero Manuela Comodi.
L’uomo era stato arrestato da carabinieri e polizia accorsi sul luogo dell’«assalto» nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 2.
Era stato il proprietario del locale ad allertare i carabinieri del radiomobile della compagnia di Assisi e gli uomini del commissariato della polizia di stato: B.R. voleva entrare a tutti i costi nel locale dal quale era stato respinto. Così aveva preso una ruspa rubata da un’officina della zona, distruggendo alcune auto, cortine murarie dell’edificio, un gazebo, centraline del metano e della rete idrica. Fortunatamente era stato bloccato all’ingresso.
«Si è presentato, insieme ad altre due persone. Era ubriaco e infastidiva i clienti – raccontò quella notte l’amministratore del locale — abbiamo deciso di allontanarlo, in maniera tranquilla e con educazione: facciamo sempre un controllo su chi vuole entrare da noi. E’ stato accompagnato fuori, mentre minacciava di distruggere il locale…». 

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