— BASTIA —
IL PD NON MOLLA e, sull’onda dell’inchiesta giudiziaria che vede coinvolto quale funzionario dell’Arpa l’assessore Antonio Bagnetti, che si è autosospeso dall’incarico, parla della giunta Ansideri «totalmente delegittimata da una grandissima crisi di credibilità». Evidente la volontà di colpire un avversario in difficoltà, ma anche l’intenzione del maggiore partito della sinistra bastiola, che sembra non avere ancora digerito l’esito sfavorevole delle elezioni amministrative del giugno scorso, di rafforzare i toni della polemica per capovolgere il gradimento popolare. «La giunta è deleggittimata a cavalcare quei principi moralistici sbandierati in campagna elettorale e — sottolinea il Pd nel proprio sito web — disattesi a pochi giorni dall’insediamento, con l’introduzione in giunta di un inquisito da anni; da chi ha grossi conflitti di interessi perché dipendente di qualcuno che nella città ha interessi per decine di miliardi; da lei stesso…, che ha interessi personali molto più grandi di quelli denunciati da voi per Lombardi sulla zona Pip di Ospedalicchio. Oggi, che il riesame ha confermato gli arresti di Bagnetti, illuminato sindaco, cosa dobbiamo aspettare? Sta forse tirando a lungo la questione nell’attesa che qualcun altro si liberi di qualche carica e le venga a dare man forte? Caro sindaco, la città, gli elettori che le hanno dato fiducia, necessitano di risposte e chiarezza, perché che lei ne possa dire è il sindaco di tutti e non solo di quella metà della città che l’ha votata». Il comunicato del Pd si conclude con una frecciata: «La filosofia morale che applicate è quella Berlusconiana, quindi non ci stupiamo più di tanto della sua condotta anche morale».