Bastia

L’opposizione: con l’Imu 1,3 milioni di tasse in più. Il Pdl: «Bugie»

ASSISI BATTAGLIA INTORNO ALLA NUOVA IMPOSTA. MAGGIORANZA E MINORANZA SI SCONTRANO SU ESENZIONI E ALIQUOTE
— ASSISI —SCONTRO SULL’IMU. Ad innescare la miccia è il consigliere Giorgio Bartolini. «Ad Assisi aumentano le tasse perché l’amministrazione comunale non ha voluto diminuire, come previsto dalla legge, l’aliquota sugli immobili — dice Bartolini — Così aumenterà, e non poco, l’Imu. Parlano i numeri. Nel Piano esecutivo di gestione si legge: gettito Ici anno 2011 euro 5.050.000, gettito Imu previsto per il 2012 euro 6.350.000. Quindi, grazie soprattutto all’aumento delle rendite catastali, l’aumento della tassazione sugli immobili sarà di 1.300.000 euro, cioè pari al 26%».
«Dopo aver predicato per mesi che l’amministrazione avrebbe aumentato tasse e tariffe e introdotto la tassa di soggiorno, sbagliando, un consigliere della minoranza sposta ora l’attenzione sull’Imu, introdotta dal governo Monti — ribatte Rino Freddii, capogruppo del Pdl — Consapevoli del momento di crisi e delle difficoltà con le quali convivono famiglie e imprese applicheremo l’aliquota base senza approfittare della possibilità di aumentarla». «Forse chi critica non riesce a credere che, malgrado i minori trasferimenti dallo Stato, il Comune di Assisi è riuscito a non aumentare né tasse e né tariffe — aggiunge il sindaco Claudio Ricci — Per quanto attiene l’Imu il Comune ha applicato il parametro base, senza incrementi, con valori più bassi di quelli che si verificavano prima che l’Ici venne tolta». «Quello che afferma il sindaco è una bugia — dice Paolo Marcucci, capogruppo di ‘Buongiorno Assisi!’— Il Comune, infatti, ha la facoltà di fissare, rispetto a tale aliquota base stabilita dal Governo, una diminuzione o un aumento dello 0,2%. Se il Comune avesse adottato questa riduzione i proprietari di prime case che hanno una rendita catastale bassa di fatto non avrebbero pagato l’Imu». «Andava dimezzata l’Imu sulla prima casa — fa eco Simone Pettirossi, capogruppo del Pd — invece si è scelta la strada più facile e più iniqua: applicare indistintamente l’aliquota base».

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