Bastia

Longetti e Lillocci replicano alle accuse del Pd

Maggioranza e opposizione divise sull’edilizia scolastica Sale lo scontro pre-elettorale

BASTIA UMBRA Si infiamma lo scontro politico sull’edilizia scolastica,fertile terreno di scontro per maggioranza e minoranza, protagoniste di un rimpallo di responsabilità che accende gli animi in vista della campagna elettorale. “Non ci servono lezioni di urbanistica da coloro che per quarant’anni hanno gestito la città e oggi ci dicono cosa non va e cosa dovremmo fare”. Così Filippo Longetti replica alle critiche rivolte alla maggioranza, accusata dal Pd di scarsa partecipazione sulle scelte urbanistiche inerenti il destino dei plessi scolastici. “Oggi non è più sostenibile dal punto di vista urbanistico ed economico la frammentazione degli edifici scolastici”aggiunge Longetti, indicando come unica strada possibile “la costruzione di nuovi edifici per accorpare i plessi del territorio che siano moderni, ultrasicuri e al passo coni i tempi” e definendo superata la visione delle scuole di quartiere risalente al piano Astengo, “inattuato e stravolto a suon di varianti”. “Chi ha fatto questo – conclude – dovrebbe farsi prima un esame di coscienza e non richiamare la validità del piano Astengo solo quando gli fa gioco”. In qualità di presidente del consiglio e di insegnante,anche Armando Lillocci interviene nel dibattito definendo “priva di qualsiasi fondamento” la polemica innescata da chi “dovrebbe sentirsi responsabile di aver relegato in un condominio i bambini del quartiere per quasi un trentennio”e ricordando che nel 1985 “era stata costruita una scuola, pronta per essere utilizzata,per poi scoprire che era stata costruita con materiali non idonei e dopo qualche anno fu demolita”.“Fra un anno-conclude Lillocci – saranno i cittadini a scegliere con il voto se confermare la fiducia a questa amministrazione o tornare al passato dando ascolto a Vannio Brozzi”. “Giudicare oggi una scelta di 30 anni fa è fuorviante e inopportuno”, replica il segretario del Pd,che ammette l’esistenza di “ritardi ascrivibili alle giunte di centrosinistra”,chiedendosi tuttavia“cosa ha fatto la giunta Ansideri per risolvere l’emergenza scolastica”. “Ad oggi niente” rileva il leader del Pd, ribadendo che la chiusura dei plessi di Madonna di Campagna e Bastiola sia una decisione “presa alla chetichella senza un dibattito approfondito né coinvolgimento né degli organi scolastici né del consiglio comunale”. “La scelta di chiudere un presidio scolastico – conclude – è una scelta fuori tempo, fuori luogo e sbagliata;seppure questa dovesse risultare in minoranza nell’attuale dibattito odierno”.

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