Bastia

L’ondata degli «a volte ritornano»

Darko Strelnikov


Le disavventure di Rutelli non hanno fatto scuola in Umbria. Il “a volte ritornano”,
di cui avevamo parlato alcune settimane fa, sta prendendo seriamente corpo, dalle parti della sinistra, In diversi comuni umbri. Molti “marpioni” in panchina in questi 5 anni, si starebbero convincendo a riscendere in campo. Sono tre le ragioni che spingono al “grande ritorno” :
la cattiva prova dei loro sostituti, la mancanza di avversari “giovani” o “nuovi” di un certo livello, la ghiotta opportunità delle primarie nelle quali calarsi con “spirito di servizio”
per fare i salvatori della patria”. E se il cavallo di ritorno Rutelli ha perso. in Umbria le cose stanno diversamente. Il primo che ha tentato “il colpo”, Gino Emili ce l’ha fatta e adesso è di nuovo sindaco di Cascia e inoltre “se a todi avessimo riproposto Buconi, forse oggi Ruggiano starebbe all’opposizione”.
Argomenti forti, che possono convincere tanti a “ritentare la fortuna”. Proviamo a fare Il punto nei luoghi dove il ritorno potrebbe diventare realtà:



Basta Umbra – Adesso che i numeri delle recenti elezioni sono impietosi per il centrosinistra, tutti scaricano il povero Lombardi. Ormai la convinzione generale è quella della non riconferma. Chi l’ha voluto sindaco? Nessuno! Chi l’ha ripescato dall’area di parcheggio della Cna? naturalmente Nessuno! Eppure si conoscevano i suoi trascorsi non proprio brillanti come amministratore. Stava alla Cna, affermano alcuni “vecchi compagni”, perché da assessore provinciale nella Giunta Pagliacci “aveva fatto un casino”. A quei tempi il Pci non perdonava. Il giudizio degli organismi dirigenti sull’operato non era “un criterio” era “Il criterio” sul quale misurare gli amministratori. Ma se Lombardi se ne va, chi può prendere il suo posto? La situazione è difficilissima. L’Aristei’ se n’è andata, la Margherita non è entrata nel Partito Democratico, le polemiche sull’operato dell’amministrazione infuriano. E allora ecco spuntare Lazzaro Bogliari l’ex sindaco, ora capogruppo del Pd in Provincia, che godrebbe ancora di un  largo seguito. I giovanotti che sono stati messi a dirigere il Pd, pare storcano la bocca, Ma ci sono alternative all’uomo di Umbria Fiere? Si ce n’è un’altra, nuova di zecca. Il sempreverde Vannio Brozzi, “l’indimenticato” primo cittadino di Bastia a cavallo tra gli 80 e i 90. Si scontreranno alle primarie? C’è chi dice si e chi pensa che si accorderanno. Una cosa è certa, se veramente qualcuno dei due scenderà in campo, ‘non ce n’è per nessuno”.


Corciano – Siamo punto e a capo. La Ginetti, sindaca criticatissima, ha fatto la “volpe”. Ha sentito aria di bruciato e non si è lasciata travolgere. Si è chiamata fuori prima del tempo. Esce da sindaco e con la fame di donne che impone lo statuto del Pd, può da “non sconfitta”, pensare a riciclarsi in qualche altro ente, magari in Provincia. Come 5 anni fa mancano candidati forti, credibili e condivisi, Alcuni sono stati travolti dagli eventi come Taborchi, passalo a Sinistra Democratica. Gabrielli non sembra avere ancora convinto “il partito”, Buratti è ormai bruciato. Su tutti incombe l’ombra dell’ing. Marinelli di Mantignana. Doveva essere lui il sindaco dopo Bruscia, ma alcune disavventure legate a questioni urbanistiche lo tolsero di mezzo. Adesso sarebbe tentato di farsi di nuovo avanti. Se c’è lui, in corsa ci sarà anche Bruscia. L’ex sindaco lo ha detto apertamente ai suoi, mal sopiti, sostenitori. E’ un uomo che gode ancora di un grandissimo prestigio e di un largo seguito. Del resto l’esperienza non gli manca. E’ stato prima assessore e poi sindaco per quattro legislature. Lo chiamano scherzosamente “il ventennio di Bruscia”. Corciano la conosce come le sue tasche. Ma anche lui, come Bogliari, ha un avversario all’orizzonte. Il giovanotto che potrebbe contendergli il posto è un certo Alessandro Truffarelli. E’ stato sindaco prima dl Bruscia. Un buon sindaco. Adesso è, “politicamente in pensione”, dopo i diversi incarichi avuti nel settore della sanità. Proviamo a fare un pronostico; Trufarelli Sindaco e Bruscia vice o viceversa; e tra 5 anni si ricomincia con Gabrielli che resta l’eterna promessa, Marinelli che ci prova (o fa finta di provarci) e la Ginetti che aspetta gli eventi.
Torgiano – Anche. qui sindaco sotto torchio. E’ uno dei comuni più indiziati a passare nelle mani della destra. Anche qui la parola d’ordine è cambiare. Ma la situazione è particolarmente complessa. La sezione del PD è spaccata. Qualcuno minaccia liste contrapposte se non si arriverà ad un rinnovamento della classe dirigente. Le accuse tra le due parti sono pesantissime. E la situazione è ancora più complicata dal fatto che questo municipio è in quota margherita. Dunque “primarie o morte”. E c’è chi aspetta l’evento come una manna. Provate ad indovinare chi? Ma l’ex sindaco: signor Fodra, che avrebbe già confidato a parenti ed amici che lui ci sarà e credetemi, se succederà, saranno dolori per tutti.
Magione – Qui un giovane emergente c’è. Giacomo Chiodini ha dato buona prova di se lavorando nelle organizzazioni universitarie della sinistra. Dopo tanti anni, con lui al comando, Udu e compagnia sono finalmente riusciti ad arginare la destra e Comunione e Liberazione, per molto tempo padroni assoluti del nostro ateneo, Ma avere un’alternativa non significa praticarla. Magione, fatta salva l’eccezione Chiodini, è forse uno dei luoghi che ha prodotto meno in termini di classe dirigente. In “sezione”, sempre le stesse facce e sempre meno facce. Una situazione ideale per Ceppitelli. L’ex sindaco ha fatto veramente panchina. Molti dicono però che sia stata una panchina molto attiva. Avrebbe continuato ad ispirare l’attuale amministrazione e addirittura ne avrebbe condizionato le scelte più importanti, soprattutto in campo urbanistico. Alcuni dei pochi rimasti a fare politica nella città dei cavalieri di Malta
affermano che è pronto al grande rientro. Alunni, l’attuale sindaco, trema e Chiodini sbuffa. Dei grandi rientri, comunque. questo sembra essere il meno scontato. A questo primo elenco si potrebbero aggiungere il buon Tiberi di Marsciano, Becchetti di Umbertide, la Frullani di San Giustino, Primi di Castiglion del Lago e tanti altri “ex sindaci di buona volontà”. Si tratta di personaggi che però “ci pensano meno”. Molto di meno perché distratti da altro e soprattutto perché le chances sono veramente poche. Insomma più che “a volte ritornano”, “spesso ritornano”. E bisognerebbe esaminarne le ragioni. Se, dopo tanti anni, non c’e un ricambio credibile, vuol dire che non si è fatta crescere una nuova classe dirigente. Ora i “vecchi” possono, in alcuni casi, anche mettere una toppa, ma alla lunga non potranno reggere. Un giorno il ricambio, per ragioni anagrafiche dovrà pur avvenire. E c’è già chi è già percorso da brividi di paura, pensando a quel momento.

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