Bastia

L’OMICIDIO DI OSPEDALICCHIO

Rinviati i funerali, altre perizie E la gente vuole fare le ronde 


di VANNA UGOLINI


OSPEDALICCHIO – Sono stati rinviati ”per magistratura”, come si legge sulla fascia incollata ai manifesti funerari, i funerali di Luigi Masciolini, 85 anni, ucciso a botte da una gang di malviventi in cerca di denaro. Il pubblico ministero Manuela Comodi ha voluto infatti che fossero fatti altri accertamenti in sede di autopsia, per stabilire con maggiore chiarezza le cause e la dinamica della morte di Masciolini. E’ importante, infatti, capire, se è stata solo la violenza delle botte a ucciderlo o se ci sono state altre concause, per determinare la ferocia delle persone che hanno compiuto una rapina finita con un omicidio.
Intanto, sono ancora molto sottili le piste investigative in mano ai carabinieri: l’anziana coppia rimasta in balia dei rapinatori e poi legata con del nastro adesivo per sedici ore, non aveva vita sociale, se non i rapporti con i figli, non era benestante (entrambi vivevano di una pensione agricola di 400 euro e di quello che ricavavano con il campo e gli animali che allevavano), non aveva nemici, e conduceva una vita ritirata: di giorno il lavoro al campo, quanlche incontro con i vicini di casa, il sabato una visita al mercato di Bastia, con l’Ape, per fare gli acquisti che potevano servire per la settimana e per gli animali. Poche anche le tracce lasciate dai rapinatori dentro l’abitazioni. Una prima testimonianza, da parte di un anziano il cui campo confina con quello di Masciolini, ha parlato di una Bravo bianca notata sulla strada di ghiaia che porta all’abitazione. I carabinieri del nucleo operativo, coordinati dal maggiore Emiliano Sepiacci e dal tenente Antonio Morra, hanno per questo lanciato un appello a tutte le persone che, nei giorni precedenti l’omicidio o il giorno stesso, possano aver notato qualcosa o qualcuno vicino all’abitazione. «Qualunque elemento, anche uno che può sembrare non significativo, può essere utile alle indagini». Fra l’altro nei giorni scorsi, nella zona, erano stati fatti molti furti o tentati. Indicazioni su persone non del luogo possono quindi risultare utili.
L’omicidio di Masciolini continua a sconvolgere la zona. Ieri, poi, la violenta rapina a Rivotorto d’Assisi ha nuovamente alzato la tensione. I due fatti non sembrano collegati, anche se ci sono alcuni elementi in comune: un numero simili di persone che hanno partecipato all’operazione, la violenza, la determinazione con cui hanno agito, ad esempio. Ma questa è un’ipotesi a cui gli investigatori non credono più di tanto, anche se il Dna ricavato dalle tracce di saliva o sudore trovate sullo scotch con cui Masciolini e la moglie erano stati legati, verrà comparato con il Dna delle persone arrestate ieri.
La situazione è stata discussa anche in consiglio comunale a Bastia, dove maggioranza e opposizione si sono divise sulla questione. Da segnalare, fra i tanti interventi, quello, molto incisivo di Massimo Mantovani della lista civica. Forza Italia, invece, chiede più controlli e ha accusato le precedenti amministrazioni di non aver puntato sulla sicurezza. Il sindaco Francesco Lombardi invita, invece, tutto il paese a credere nella cultura della legalità e rilancia la richiesta di un incontro col Prefetto proprio sul tema dell’ordine pubblico.
Un incontro che la gente sollecita. Da un anno la zona dell’assisano è colpita da furti e rapine e la preoccupazione fra i cittadini sale. Nei paesi maggiormente segnati dai due fatti di sangue i cittadini si stanno mobilitando per cercare di formare delle squadre di vigilantes per controllare di notte le zone più a rischio e per cercare di frenare il fenomeno dei furti.
 

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