AL LIMITE 
 
di ADRIANO CIOCI


BASTIA – Piuttosto ridimensionata, alla luce dei risultati finsali, appare la vittoria di Francesco Lombardi, il nuovo sindaco di Bastia Umbra. Il dato finale tocca la quota del 51,06%, appena sufficiente per evitare alla coalizione di centro-sinistra il temuto turno di ballottaggio. L’esultanza degli eletti nella nuova maggioranza viene in parte dissipata, così, dall’amarezza di non aver conquistato quel pieno successo che ci si attendeva. Lombardi appare moderatamente soddisfatto: «E’ stata una campagna dura – dice – al termine della quale i cittadini hanno in qualche modo compreso le nostre scelte. E’ prevalsa, negli elettori, la ragionevolezza e l’equilibrio oltre al desiderio di sicurezza nell’essere ancora guidati da una squadra collaudata. Adesso daremo attuazione al programma con il quale ci siamo impegnati nei confronti della città». Ma quel risultato risicato è già oggetto di inevitabili polemiche: «Il nuovo sindaco è stato eletto – dice Rosella Aristei, seconda arrivata in groppa alle sue tre liste civiche (22,70%) – con appena 131 voti oltre il quorum stabilito. Questo appare come un segnale inequivocabile della volontà dei bastioli verso un radicale cambiamento di rotta. Quello della mia coalizione – aggiunge – è un successo fuori misura, se si tiene conto che abbiamo creato una “macchina” funzionante in poco più di un mese e alla quale gli elettori, che ringrazio, hanno creduto. Adesso una sola promessa, anzi due: rispetto della democrazia e durissima opposizione». La stessa che promette Fabrizio Masci che con la Casa delle Libertà si è tenuto nella media delle aspettative (19,67%): «Sull’impercettibile vantaggio del centro-sinistra stiamo valutando l’opportunità di chiedere un controllo delle schede. Sul futuro, invece, non lasceremo spazio alle fantasie del futuro governo». Luigino Ciotti di Rifondazione Comunista, anche lui all’opposizione, sembra essere soddisfatto del suo 6,58% e anticipa che quel dato peserà notevolmente nel futuro consiglio comunale, almeno in termini di assidua vigilanza «contro – dice – le vecchie logiche del potere. Certo, in termini complessivi, si può parlare di occasione perduta per un cambiamento che si sentiva nell’aria».
 

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